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Act Music, viaggio nel jazz

17 giugno 2017 by Michele Manzotti in Special
www.actmusic.com

Joachim Kühn è uno dei pianisti tedeschi più quotati. E lo è a ragione se si ascolta questo lavoro del New Trio dove è affiancato da Chris Jennings al contrabbasso e Eric Schafer alle percussioni (nella foto in home page). Il titolo Beauty and Truth riprende il classico di Ornette Coleman posto come traccia iniziale. Ma al di là di altri standard (ricordiamo due brani dei Doors e Blues for Pablo di Gil Evans) c’è anche un’interessante vena creativa con Because Of Moloud e il suo contrappunto, la melodia di Trasmitting, Machineria che presenta una intro classicheggiante.

 

 

Parliamo sempre del batterista Eric Schaefer e del combo The Schredz. Qui l’atmosfera è totalmente diversa, con molta elettronica mediata dallo stesso leader. La tromba di John-Dennis Remken, le tastiere di Volker Meitz e il basso di John Eckhardt si legano bene al progetto che è fatto per orecchie allenate ai linguaggi del jazz attuale. Fra le nove tracce segnaliamo LongJam, Oistrakh (non sappiamo se è un omaggio al violinista ma sicuramente c’è un’attenzione alla linea melodica e al tempo stesso virtuosistica) e ShortJam dove la batteria e il ritmo da essa originato è in evidenza.

La musica di Kalle Kalima è fantasiosa, avventurosa e piena di sorprese. Sia quando suona il rock, la musica tradizionale finlandese o il jazz, questo chitarrista è uno spirito libero. Tanto che ha deciso di proporre una delle sue grandi passioni, il country. Quello delle praterie o quello immortalato dalla grandi colonne sonore. High Noon è il tema di Mezzogiorno di fuoco, accompagnato da altri classici come Santy Anno e Ghost Riders in The Sky.  Ma il country jazz abita anche nella Finlandia di Kalima e quindi ecco Jan Sibelius. Accompagnano Kalima in questa originale e ottima esplorazione musicale, il batterista Max Andrzejewski e il contrabbassista Greg Cohen

Una bacchetta rigida, fatta del legno sottile del bambù che cresce sulle coste della Corea, viene usata per estrarre i suoni da corde gravi fatte di seta intrecciata. I toni che ne scaturiscono sono gli stessi che si potevano sentire nel settimo secolo. La bacchetta è chiamata suldae, e si percuote sul geomungo, uno strumento orizzontale a sei corde. Yoon Jeong Heo, leader della band Black String, è una delle massime esponenti del geomungo. Sonorità affascinanti insieme alle chitarre e all’elettronica di Jean Oh, agli strumenti a fiato etnici di Aram Lee e alle percussioni di Min Wang Hwang. Un disco di grande valore creativo che apre a un mondo musicale a molti ancora sconosciuto.

Michele Manzotti

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