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The Partners In Crime – Hoodoo Souls

23 giugno 2018 by pdb in Dischi, Recensioni

(Goompa Recordings)
www.facebook.com/partnerscrime/

E’ storia vecchia di come il blues diede origine al rock’n roll (l’accelerata data da Elvis Presley alla “That’s All Right” di Arthur Crudup ne è probabilmente la testimonianza più famosa). Ma cosa succede quando i figli ribelli fanno inversione a U, tornando a riverire i vecchi padri putativi? A questa domanda risponde “Hoodoo Souls”, opera prima dei toscani The Partners In Crime: 14 tracce tra classici ed originali che fondono blues, rhythm n’ blues, rockabilly sound in una materia che – pur non essendo del tutto inedita – è più rara di altre. All’origine del progetto c’è il fruttuoso incontro tra il Simone Di Maggio Trio (il leader stesso più Tommaso Faglia al contrabasso/basso elettrico e Marco Di Lupo alla batteria) con Angelo Castiglione, cantante/armonicista devoto cultore dello stile West Coast con la Shame Blues Band. Se quest’ultimo porta in dote l’attenzione alle origini del suono ed una solida vocalità che deve molto anche al soul, Di Maggio mette in gioco anni di esperienza di scrittura autoriale con i suoi Astrophonix. Il risultato è un disco decisamente scaltro – nel senso migliore del termine – capace di innalzarsi di diversi gradi dal livello usuale di situazioni similari grazie a tecnica sopraffina ed alla ricorrenza di soluzioni ricercate, da subito evidenti nel furioso boogie iniziale “Muddy Was So Right”. Stesso senso del mestiere per una scaletta che guarda a tutti i punti cardinali del genere, con intuizioni che ricordano molto i mitici Blasters: c’è il puro rock’n roll ’50 di “Rockin’ Robin”, il Bo Diddley sound di “You Can’t Judge A Book” accanto ad una ballata soul come “Partner In Crime” ed alle cinematografiche citazioni di “Nobody Loves You Like Me”. “Prog-A-Billy” è sicuramente una definizione impropria per i The Partners In Crime (l’elevata abilità dei quattro si avverte distintamente, ma con dosaggio coscienzioso): concediamoci comunque la tentazione di usarla per un lavoro che ha il merito di suonare egregiamente, in un equilibrio puntuale tra istinto feroce e sapienza musicale. Essendo autoprodotto “Hoodoo Soul” è al momento fuori dai canali commerciali consueti e bisognerà attivarsi un minimo per reperirlo (concerti o richiesta diretta al gruppo). Ma il gioco varrà più di una candela.

Pietro Rubino

 

Tracklist:

1) Muddy Was So Right

2) My Way

3) Rockin’ Robin

4) Broken Doll

5) Nobody Loves You Like Me

6) Standing On The Corner

7) Smoky Lady

8) You Can’t Judge a Book

9) Georgia Slop

10) Partner In Crime

11) Spacchio’s Boogie

12) Somewhere Down The Line

13) Burnt Toast And Black Coffee

14) I’m Gonna Teach You

 

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