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Recensioni

AmericanaFestUk, prima giornata, Night Tales, Empire Bar, Paper Dress Vintage, Oslo, Londra, 29 gennaio 2019

30 gennaio 2019 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.theamuk.org

L’Americana Uk Festival si svolge nella zona di Hackney. Cinque club e l’Hackney Empire ospitano questa manifestazione che ha la peculiarità di offrire la possibilità di ascoltare tanti artisti a un prezzo contenuto (equivalente ai nostri 30 euro) per due giorni. A patto che ci si riesca a districare tra le proposte, con musicisti degli Stati Uniti, Canada e Regno Unito.

Come aperitivo della serata abbiamo ascoltato Caroline Spence al Night Tales, La sua è una proposta country dal suono tradizionale, ma elegante e ben eseguito. Caroline inoltre ha una spiccata attitudine alle ballate dalla melodia interessante. Un’artista sicuramente da tenere d’occhio.

La sorpresa della serata è stata sicuramente la canadese Kaia Kater. Con il padre di origine caraibica nei suoi brani punta molto la tematica dell’emigrazione e della multiculturalità. Cantante, banjoista e chitarrista, Kaia convince negli originali accompagnati da alcuni tradizionali. Inoltre una voce calda e la bravura strumentale completano il quadro che le ha fatto ottenere un ottimo successo all’Empire Bar,

Il festival presentava anche una vecchia conoscenza de Il Popolo del Blues, ovvero Amy Speace apprezzata dai tempi dell’album The Devil in Me. Accompagnata da ospiti quali Emily Barker alla voce e Neilson Hubbard alla batteria, Amy ha presentato al Paper Dress Vintage i suoi nuovi brani che mostrano un cantautorato maturo e di grande sostanza.

Finale nel segno dei giovani all’Oslo con il gruppo Coco and the Butterfields che è di base a Canterbury. Un suono energico che dal vivo vira sul pop (d’altra parte con il nome Ducima parteciparono all’Eurovision Song Contest nel 2016), a differenza dei brani più soft che si trovano su Youtube. In ogni caso la proposta è interessante, con la voce della cantante Dulcima Showan in evidenza, a patto che il gruppo alterni l’anima rock-pop a quella melodica con più equilibrio.

Michele Manzotti

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