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Recensioni

Gerry Spehar – Anger Management

5 febbraio 2019 by Stefano Tognoni in Dischi, Recensioni

(Produzione Indipendente)
www.gerryspehar.com

La vita di Gerry Spehar, potrebbe essere utilizzata per la trama di un romanzo. Nasce a Grand Junctionin, in Colorado, da una storica famiglia di pionieri impegnati nelle attività di minatori e allevatori iniziando a lavorare da giovanissimo nel ranch di uno zio. A tredici anni riceve in regalo la sua prima chitarra, iniziando quasi da subito a scrivere canzoni. Nel 1968 mentre studiava all’estero, in Francia, fu coinvolto dall’ambiente della rivoluzione studentesca e si mise a suonare nei luoghi più disparati, in strada, nelle stazioni dei treni e in tutti i locali dove fosse possibile. Al ritorno in Colorado riformò il duo con il fratello George, sotto la sigla Spehar Brothers aprendo anche i concerti di celebri artisti come Boz Scaggs, John Fahey e Townes Van Zandt. La scelta di un impiego sicuro, lo ha però distolto dalla musica a livello professionale per oltre 30 anni, fino a quando, coadiuvato dalla moglie Sue, si è messo a lavorare su alcune nuove canzoni, pubblicate sull’album I Hold Gravity, nel 2017. Il recente Anger Management conferma la ritrovata vena di Gerry Spehar, e la volontà di proseguire la carriera artistica. Anger Management contiene dodici tracce originali, a cavallo tra folk, country, bluegrass, rock, canzone d’autore di matrice roots americana e blues. Musica sincera, diretta e ricca di pathos, ma con testi impegnati e di protesta, basti pensare che ben quattro brani sono palesemente critici nei confronti del presidente Trump. Tra i musicisti coinvolti, tutti pregevoli, una citazione va sicuramente spesa per Paul Lacques (chitarra elettrica e lap steel), Paul Marshall (basso) e Shawn Nourse (batteria) ma non mancano brani dove spiccano interventi di banjo, violino e sezione fiati, mai invadenti, ma efficaci per mettere in risalto le ottime doti vocali di Spehar, a suo agio anche con la chitarra acustica Anger Management è una vera sorpresa, in positivo, ed è consigliatissimo a tutti gli appassionati di musica catalogabile come “americana”.

Stefano Tognoni

 

Tracce

Thank You Donald

Son Of An Immigrant

Anger Management

A Soldier’s Spiritual

Pearl Harbor

Carnival

Bitch Heaven

Except For The Bomb

Barrier Reef

Greed

Freedom To Grab

What Would Jesus Do?

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