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Recensioni

Battaglia dei pianoforti e Acoustic Guitar Meeting, Cremona Musica, 29 settembre 2019

1 ottobre 2019 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.cremonamusica.com

Il mondo musicale significa anche imprenditoria con uno sguardo particolare verso le novità non dimenticando la grande tradizione. Cremona Musica ne è l’esempio più evidente: nella città della grande liuteria si incontra tutto ciò che produce suono. Ci riferiamo non solo agli archi, ma ai legni, agli ottoni, alle percussioni. E ai pianoforti, tanto che la Piano Experience ha mostrato le grandi marche battersi tra loro mostrando innovazioni per compositori e strumentisti.

Come il tandem Yamaha-Boesendorfer che ha presentato la possibilità di suonare contemporaneamente tre pianoforti grazie all’ausilio dell’informatica. Gli strumenti chiamati Disklavier sono due Yamaha verticali con corte e tasti in vista e un Boesendorfer mezza coda. Durante la dimostrazione a cui abbiamo assistito nella Sala Stradivari, quella del compositore Paolo Buonvino, è stato mostrato come le note suonate dall’esecutore sul piano a coda venivano ripetute dai verticali pochi istanti dopo grazie a un computer collegato a tre strumenti. L’effetto visivo ricorda le vecchie pianole meccaniche a rullo con i tasti che si muovono da soli.  A volte la musica suonata dai verticali è indipendente da quella sul piano a coda, secondo quanto programmato sul computer. Va detto che la musica di Buonvino, già collaboratore di Battiato e autore di colonne sonore importanti, si sposa bene con questa prassi basandosi su un chiaro disegno melodico. Ci chiediamo invece quali possano essere i risultati nel caso di intenzioni polifoniche, ritmo più veloce, armonie complesse. Il computer sicuramente aiuterà, ma compositore ed esecutore dovranno pensare in modo diverso rispetto al passato.

Situazione diversa ma altrettanto singolare è quella mostrata dalla ditta Resonance nella Sala Amati attraverso la tecnica pianistica di Angelo Arciglione. Il maestro si è esibito su uno strumento digitale collegato a una cassa armonica costruita con il legno della Val di Fiemme (quello dei grandi violini artigianali). L’azienda ha infatti brevettato la cassa di risonanza da abbinare alla tastiera in modo che il suono possa risultare acustico, anche se senza corde. Lo fa grazie a degli adduttori che viaggiano nel corpo della cassa stessa, da collegare all’elettricità. Peso e dimensioni sono minori rispetto a un mezza coda tradizionale. Il suono? Durante l’esecuzione abbiamo percepito due momenti di lieve saturazione durante una dinamica forte, ma l’intenzione del brevetto raggiunge il suo scopo. Inoltre Arciglione ha dedicato la sua mattinata musicale alle composizioni di Mario Castelnuovo-Tedesco del quale ha già curato due incisioni (l’ultima Dedications, uscita da pochissimo per  Digressione Music / Naxos).  E in questo la qualità dei brani e dell’esecuzione ha permesso di concentrarsi sulla musica più che sullo strumento.

Ascoltare uno Steinway tradizionale è sempre un piacere, anche se la nostra esperienza non ha toccato gli appuntamenti del Piano festival organizzati dal marchio (e nemmeno da quello Fazioli sfortunatamente). L’occasione invece è stata fornita dal Premio Abbiati del disco organizzato dall’Associazione nazionale critici musicali presieduta da Angelo Foletto. Il riconoscimento si è aggiunto per la prima volta a quelli dati tradizionalmente all’attività musicale dal vivo. Due i momenti musicali durante la cerimonia nella Sala Bergonzi legati ad altrettanti dischi premiati: uno dedicato a Gioachino Rossini (i Pechés de veillesse) di Alessandro Marangoni (foto sopra) e l’altro al Catalogue d’oiseaux di Olivier Messiaen curato da Ciro Longobardi (foto sotto). Al già citato piacere del suono si è aggiunto quello delle esecuzioni. La proposta su Messiaen ci è parsa particolarmente affascinante, anche per la rarità di poter ascoltare le sue composizioni.

Il tempo per l’Acoustic Guitar Meeting, trasferitosi a Cremona dopo tanti anni a Sarzana, purtroppo è stato limitato. Ma ci sono degli spunti interessanti da sottolineare degli appuntamenti domenicali. Innanzitutto il contest per slide guitar dedicato a Bob Brozman, presente la moglie Haley Sage Brozman. Un giusto tributo a un musicista straordinario tecnicamente e impegnato nella diffusione della musica  anche in paesi meno fortunati quali Papua Nuova Guinea. Poi la presenza di Giuditta Scorcelletti, sul palco insieme ad Andrea Tarquini. La folksinger pistoiese, di cui il Popolo del Blues ha recensito Nightingale, ha in serbo molti progetti ai quali ci auguriamo di dare lo spazio che meritano.

Michele Manzotti

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