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Special

Nell’Olimpo del folk inglese

7 novembre 2019 by Michele Manzotti in Special

Il violino raccontato da Sam Sweeney risale alla prima guerra mondiale. Un viaggio nel passato fatto di malinconia pensando alla storia di George Butterworth, violinista ucciso nella battaglia della Somme. E anche nei brani più ritmati (Begone Dull Care, The Rising of The Lark) si percepisce il dramma che circonda le trincee dei soldati in cui la musica serve a placare la tristezza dei soldati. Sweeney si presenta con un disco di grande valore storico-musicale, lontano dalle esperienze Bellowhead e Full English nelle quali lo abbiamo conosciuto. Molti tradizionali  e alcuni originali, con la melodia sempre in primo piano, compongono questo tributo a una vicenda che sconvolse il vecchio continente. samsweeneymusic.com

Rob Harbron proviene anch’egli dall’esperienza Full English e ha collaborato con Sweeney nel disco appena citato. Solista eccelso di concertina, dimostra con Meanders che il suono del piccolo strumento a tasti e mantice può diventare nobile anche grazie a temi popolari. E’ un disco con tradizionali e originali (ci sono piaciute Midnight Scottishes 1 & 2, Women & Wine / Tumbler’s Hornpipe) che presuppone una buona motivazione ad ascoltare la sola concertina. Ma per i cultori del fok va benissimo. www.robertharbron.com

Harbron compare anche in questa formazione dove c’è un altro protagonista dell’esperienza Full English, il contrabbassista Ben Nicholls, Questo progetto, che comprende anche Ewan Wardrop, Julian Hinton, Ben Paley ed Evan Jenkins,  vede un folk legato al vaudeville e all’atmosfera circense. Un’esperienza che si lega agli spettacoli di strada. Un disco divertente grazie al quale ci immaginiamo le danze all’aperto nelle campagne, non necessariamente britanniche.  Segnaliamo The Bird on Nelly’s Hat, Champagne Charlie, Les Rats Quadrlle come momenti più significativi, Pagina Facebook The Servants Ball

Avevamo già conosciuto musicalmente la coppia di arte e vita all’English Folk Expo di Manchester. Questa loro ultima incisione in ordine di tempo risale al 2016 ma mostra in modo evidente la propensione a un folk legato al cantautorato. Lo dimostrano non solo le cover (bella For My Next Trick di Warren Zevon) ma anche gli originali come Darling Isabella e My Piano and I. Possiamo godere del loro suono essenziale ed efficace in attesa di una nuova prova discografica. www.kathrynrobertsandseanlakeman.com

Michele Manzotti

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