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Giovanni Falzone, jazz esotico e classico

15 aprile 2020 by Michele Manzotti in Special

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Abbiamo incrociato in alcune delle nostre recensioni la presenza del trombettista Giovanni Falzone: dal disco dedicato ad Abbey Lincoln al concerto che a Siena lo vide tra i musicisti coinvolti in In C di Terry Riley. Inoltre lo abbiamo apprezzato passeggiando in un ponte sull’Arno a Firenze: in una domenica mattina il suo palco era ancorato alle rive per un’esibizione/improvvisazione in mezzo al fiume con il Ponte Vecchio sullo sfondo. CI fa piacere dunque evidenziare la sua attività solista grazie alle sue ultime realizzazioni discografiche.

L’incisione dal vivo che è all’origine di Far East risale al novembre 2017 e vede Falzone affiancato da Massimo Marcer alla tromba, Massimiliano Milesi al sax baritono e tenore, Andrea Baronchelli a trombone e tuba. Le composizione sono dello stesso leader alternate ad altre di Duke Ellington. Una scelta indubbiamente coraggiosa, che però consente comunque all’album di essere ascoltato senza scossoni e con piacere. L’atmosfera esotica che potrebbe essere prevalente nell’album lo è solo in parte, nelle prime tracce aperte dalla splendida Amad del Duca. Falzone e i suoi ottimi colleghi danno vita a esecuzioni quasi funamboliche con citazioni che vanno dal Dixieland di Il Piccolo Merlo al Monteverdi in Caligola, fino all’essenza della Black Music nella conclusiva Circular Blues. (Far East – Musicamorfosi Maccalube Records)

Se vogliamo, questo ultimo album può essere definito classico. Non perché si rifaccia a un linguaggio jazzistico codificato nei decenni passati, ma Falzone ha deciso di utilizzare una formazione che fa parte a pieno titolo della famiglia degli ensemble tradizionali (tromba, pianoforte, contrabbasso, batteria). Lo scopo è quello di tornare a un suono acustico che valorizzi la melodia più che il ritmo, lanciando il suono dello strumento verso un lirismo di grande efficacia. In questo ben sorretto dai colleghi, a partire dalla musicalità sopraffina di Enrico Zanisi al pianoforte per arrivare alla sicurezza della sezione ritmica con Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Alessandro Rossi alla batteria. Tra le composizioni, in cui convergono elementi novecenteschi e attuali, evidenziamo Il Magico Sasso, la melodia evocativa della traccia titolo, le pulsazioni ritmiche di Madre Terra e la conclusiva Neve. (L’albero delle fate – Parco della Musica Records distribuzione Egea)

Michele Manzotti

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