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Claudio Sanfilippo – Boxe / Contemporaneo

18 luglio 2020 by pdb in Dischi, Recensioni

(Mrm Records / Ird e Produzione indipendente)
Pagina Facebook Claudio Sanfilippo

Foto di Sanfilippo dalla sua pagina Facebook

Ci sono artisti che si possono definire artigiani, perché usano la parola, ma anche la musica, come una materia rara, Claudio Sanfilippo è uno di questi. Il cantautore milanese nel giro di pochi mesi, ha pubblicato due dischi molto diversi tra loro: “Boxe” e “Contemporaneo”. Il primo è un lavoro completamente acustico, realizzato in solitaria, usando una ricca varietà di chitarre ( gli appassionati nel libretto troveranno tutti i modelli) , tra cui la classica baritono costruita dal liutaio Fabio Zontini appositamente per Sanfilippo. Il risultato è un disco molto intenso, per l’occasione Sanfilippo ha riaperto quei vecchi cassetti che sanno di legno, di ricordi, di passioni, di polvere, mettendo mano a 14 canzoni scritte tra il 1981 e il 2017. La titletrack che apre il disco è quasi un intro parlato che ci porta subito al passato ( “Il libretto di lavoro di mio padre sa di cedro e di castagne e cacao e brace di vulcano in riva al mare, il libretto di lavoro di mio padre ha l’inchiostro e la matita, la mano è una farfalla nella strada”), la voce è calda, avvolgente, con gli anni si è scurita e ha raggiunto un bellissimo smalto , le chitarre arpeggiano e accompagnano con delicatezza brani veramente intensi come “Grandi comici ” ( “Sono proprio io con l’anima tra i denti, sono proprio io questo cantante da osteria un po’ malandata, ma tanto affezionata a queste strade”) “Prigioniero” ( “Giorno per giorno carteggiare con le stelle, giorno per giorno come un libro sulla pelle, di questa terra dimmi un po’ sei sovrano o prigioniero? Sarà come perdersi ancora un’altra volta, la strada che non ti aspetti e che ti porta ora e per sempre tra le rovine, il tuo mestiere è fare rime”), “Memoria” (“E come fumo passo dal camino e il fumo è bianco e io sono un bambino, nei ricordi no, non vive mai la stessa storia, tu non dire più, lascia parlare la memoria”), “Gli occhi degli animali” ( ” Il chiaro di stravento si riflette sui quadrifogli, il gioco del tormento tra i cuscini si perderà, è la vita che non ha misura che ci tiene nei pensieri che non sai da dove si camminerà”), ” Riccioli neri ” ( ” Noi, due fari accesi laggiù strisciate di fotografia di pioggia amara e cittadina che non dà il profumo antico del granturco e della brina”), ” Il capitano” ( ” Ma tu lo sai che un capitano non sente freddo e non conosce una città, anche se poi quando è lontano abbassa gli occhi e piange e ride come noi”), “L’angelo” ( ” Se alzi lo sguardo lo vedrai, curva nell’aria quando la incontri non saprai più raccontarla è rosa profumata, che si spoglia al di là della beltà nella luce non si ferma la sua storia”) e “La terra che c’è in me” ( ” Seguendo il fiume nella mano tra le golene camminare, alla mia sete di paesano la mezzaluna può bastare, tra sassi, platani e sabbioni inciampo nella primavera e abbraccio tutte le stagioni mentre saluto la corriera e la terra che c’è in me”).

Tracce

Boxe

Grandi comici

Nuvola rosa

Prigioniero

Il falco

Memoria

Gli occhi degli animali

Riccioli neri

Il capitano

Come una storia vera

L’angelo

La terra che c’è in me

Cinegiornale

Piscinin

Il virus poi ha fermato tutti i concerti, ma non la fantasia e la voglia di fare sempre cose nuove, ecco allora che nasce “Contemporaneo” nello studio casalingo di Sanfilippo e con l’aiuto a distanza di amici musicisti di altissimo livello come Rino Garzia, Cesare Picco, Domenico Lopez, Danilo Minotti, Massimo Gatti, Claudio Farinone, Danilo Boggini, Val Bonetti, Max De Bernardi, Umberto Tenaglia, Francesco Saverio Porciello, Marco Ricci . Un istant-album, uscito solo in digitale con la copertina di Giacomo Sanfilippo, che contiene tredici brani di cui otto inediti, due vecchi brani in una nova veste tratti dal disco “Fotosensibile” del 2008 (“Lo sguardo” e “Monetina”) , una cover in italiano di Nick Drake (“Northern Sky”) e una di Bob Dylan (” Cross the green mountain”), un adattamento in milanese di un brano tradizionale anglofono (” Wayfaring stranger”). Anche qui il risultato è ottimo, veramente ben riuscite le traduzioni in Italiano, oltre ad una serie di nuovi brani come l’attualissima “Contemporaneo” con il sostegno dei figli Emma ai cori e Giacomo alla chitarra (” E hanno bruciato anche il vocabolario, l’hanno sostituito col rosario del nuovo ordine della moneta confessionale,i testimoni dell’oscurità, dai loro pulpiti di taffetà, pagati bene per il mestiere di giudicare”), “Teneramente, dolorosamente ” ispirata da un libro di Cristina Campo ( ” Le foglie in tramontana, un verde lago, un’alba che non ci allontana arancioviola dietro al faro un’eco irresistibile e sovrana, sono preziose le parole turchese, ambra, vesuviana”), “Ragazze del lago” ( “Nel lago che tramonta sui loro cappellini, ci sono bianche vele, un bianco nel blu, antiche come il fuoco acceso nei cortili, antiche come il ghiaccio che vedi lassù), ” Che cos’è la luna” (“è un pianto fitto di mistero, un male sempre fuori orario, ma in un dolcissimo cantare, un calendario volerà”) e “Suruq” dedicata alle origini siciliane del padre e con un bell’intreccio vocale tra padre e figlia (“Se girerà scirocco, sarà la tua stagione, il fiore con la spada, Urano col bastone, le carte siciliane tra gli occhi semichiusi, spericolate e vane, dolcissime pertusi, spericolate e vane”).

Due ottimi lavori con canzoni vive, che rimangono addosso, che fotografano la realtà in maniera poetica, canzoni da cogliere sorseggiando un liquore e fumando un buon sigaro, per capire che Sanfilippo è un fuoriclasse, non una conferma, ma una certezza della nostra canzone d’autore.

Marco Sonaglia

 

Tracce

Contemporaneo

Teneramente, dolorosamente

Cielo del Nord

Ragazze del lago

El Pepe

Viandant

Lo sguardo

Angelina

Che cos’è la luna

Oltre la montagna

Monetina

Vino buono

Suruq

 

 

 

 

 

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