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Paolo Alessandrini – Matematica Rock

14 novembre 2020 by pdb in Libri, Recensioni

(Hoepli)
www.hoepli.it
Pagg. 244, Euro 14,90

Se decidete di accostare musica e matematica state sicuri che avrete subito la mia attenzione. Ma poi che c’è di strano: l’una è “parente” dell’altra senza ombra di dubbio. La musica si avvale della matematica, e con la matematica si può arrivare alla musica. Detta così pare semplificato, ma fidatevi che un bravo musicista/compositore deve avere delle conoscenze medio alte di matematica (o almeno si spera!); e un matematico prima o poi incoccia in strutture musicali. Così per avere un piccolo “endorsement” a quello che dico, potete chiedere a Johann Sebastian Bach o al filosofo Douglas Hofstadter (autore di quel imprescindibile libro che è Gödel, Escher, Bach – Un’eterna ghirlanda brillante). Quindi musica e matematica sono connesse, e lo spiega bene Paolo Alessandrini nel suo libro Matematica Rock, che porta come sottotitolo “storia di musica e numeri dai Beatles ai Led Zeppelin”. Lo scrittore veronese ci porta a fare un viaggio insolito alla scoperta di quanta aritmetica, algebra, geometria, si nascondono nei dischi e nelle canzoni delle rockstar più famose. Il libro è suddiviso in parti tematiche dedicate ognuno a un ramo della matematica, seguendo il percorso normale di difficoltà. Quindi partendo dai numeri naturali fino ad arrivare, alla statistica, all’analisi, alla topologia e alla teoria dei nodi. Ogni capitolo viene presentato da un aneddoto legato al mondo della musica, per poi introdurre e trattare il concetto matematico legato a esso, utilizzando sempre un linguaggio divulgativo accessibile a tutti.

In questo viaggio si incontra di tutto, dal brano Rock around the Clock accostato ai numeri naturali, ai numeri primi di We Will Rock You, alla statistica dei Beatles, alla topologia dei Led Zeppelin, passando per i Coldplay e i Radiohead. Ma la conoscenza musicale di Alessandrini va anche molto oltre, citando nel libro esempi “sofisticati”, come i numeri di Fibonacci presenti nel brano Firth of Fifth dei Genesis, oppure altri concetti legati alle canzoni Pi di Kate Bush e There’s a Delta for Every Epsilon e The Derivative Song di Tom Lehrer (poco noto cantautore, comico, pianista e matematico statunitense); quest’ultime molto note ai matematici-musicologi. Pur volendo sempre utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti, è anche vero che per alcuni argomenti l’impegno richiesto è più complesso. Conosciamo tutti i simboli che i Led Zeppelin hanno usato in Led Zeppelin IV, e che li accompagneranno per il resto della carriera; sull’origine di essi sono state avanzate molti ipotesi. Alessandrini su di essi avanza varie teorie (tutte ben documentate) a sfondo matematico, tirando in ballo Girolamo Cardano, la topologia del link di Hopf, gli anelli borromei, il nastro di Möbius e la teoria dei nodi, per approdare ai pattern geometrici e i solidi platonici. Un affascinante percorso che in questo caso mette a dura prova le conoscenze del lettore. Di certo questo libro è un ottimo strumento per avvicinare, con argomenti sempre più complessi, un grande pubblico ai misteri della matematica, intrecciandola con il mondo della musica, più conosciuto al grande pubblico. Se poi la lettura di questo volume vi è piaciuta, potete seguire il professore Alessandrini sul suo blog Mr. Palomar (http://misterpalomar.blogspot.com).

Riccardo Santangelo

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