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Flo – 31salvitutti

6 dicembre 2020 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(Arealive / Believe digital)
www.arealive.it

A due anni di distanza dal fortunato ” La Mentirosa”, torna Flora Cangiano in arte Flo con un nuovo ispirato lavoro dal titolo bizzarro, preso in prestito dalle grida di gioventù, mentre si giocava a nascondino nei cortili e nelle strade: ” 31salvitutti”. La cantautrice napoletana ha deciso di raccontare il sentimento napoletano con parole dirette e suoni reali, grazie anche alla produzione artistica del francese Sebastien Martel, grande conoscitore di musica world europea, ne esce fuori un lavoro di contaminazione tra le banlieues francesi e il sound partenopeo, tra il grigio della periferia e il blu del mare, tra storie vere ed inventate. Il disco si apre con la titletrack ” 31salvitutti” ( “Nella città che non sente e non parla dalla parte sbagliata, certi bambini sanno correre più del vento, sanno volare come aeroplani sopra al cemento, sanno sparare mettersi in salvo, stare 1 a 0, contro la bocca che dice il falso e lo spaccia per vero”) sostenuta da una chitarra molto vintage, da un testo importante e da un toccante ritornello, la successiva ” Oui oui sauvage” ( “Rincorrere quel treno che non ci porta via, sputare ogni veleno poi dirsi una bugia, a cosa serve il pane se di noi ho fame ancora, a cosa serve la strada se mi lasci andare sola”) è un delicato blues che si poggia sulla Canjira e sulla chitarra, che parla di sensualità, con una coda recitata in francese.Un incastro tra tamburo e chitarra elettrica caratterizza ” Aurora boreale” (“Che canta il mare alle onde o dentro una conchiglia, portalo via, lontano da me questo messaggio in bottiglia, che non puoi chiudere un porto alla vita, gli occhi della meraviglia, perché a farci paura spesso è proprio chi ci assomiglia”), ” La Gaviota” ha sapori latini ed è ispirata ad una novella di Ferman Caballero, dove la protagonista soprannominata Gaviota (gabbiano) per la sua bella voce, è uno spirito libero che cerca di migliorare la sua condizione frequentando uomini diversi. Cambio di atmosfera con il singolo  L’uomo normale” (“Io non sono razzista però, io non sono violento però, io non sono fascista però, sono l’uomo normale, io non sono arrivista però, io non sono geloso però, bla, bla, bla però, sono l’uomo normale”) trascinato dall’efficace arpeggio di chitarra elettrica e dal testo che è una critica feroce contro certi atteggiamenti tipici della gente, si torna al dialetto napoletano per ” Accussì”, un brano intenso grazie anche alla prova vocale di Flo e al giusto equilibrio tra chitarra classica e percussioni, altrettanto ricca di pathos ” Marte 27″ ( ” è un’estate randagia la nostra di tutti e senza padroni, erba tagliata prime volte, giorni d’addio alle illusioni, le mia mani e il mio nome se vuoi ricordali come la tua strada di casa, una finestra aperta che Marte stasera si vede come fosse la Luna e fare il bagno di notte porta fortuna” sempre con chitarre e percussioni in primo piano, sapori più etnici che portano a ritmi ossessivi per ” Fai di me” ( ” Fai di me la lotta di confine tra la terra e il mare, fai di me la notte che respira dentro un temporale, fai di me il segno della croce prima di saltare, l’illusione del viaggio, la sua parte migliore”) un invito a cogliere la realtà che ci circonda, ” Radio Volkan” ( ” Tu predica male , non ascoltare il sermone, non accettare un favore, lavorare con sudore, partorire con dolore, che poi lo sai , basta una mela per fare una religione”) è un funky-reggae perfettamente intrecciato, “Per guadarti meglio” (” Una donna bambina ha il sorriso leggero che già sembra una ruga, pecora in mezzo ad un branco di lupi, vieni con me non avere paura… Bimba che t’hanno insegnato l’amore, se senti dolore pensa al mare, con gli occhi chiusi somigli a tuo padre, gli basta che fuori tutto sembri normale”) è dedicato a Ilde Terracciano e a tutte le spose bambine del mondo, un brano bruciante, un grido di rabbia. Chiude il disco “Miracolosa anarchica” ( ” Io non ho visto mai la neve cadere, perché chi è nato qui la può solo immaginare, qui tutto è sempre uguale e ogni cosa si perdona, miracolosa e anarchica, ora è così di moda”) un brano dal vestito minimalista con un’armonica singhiozzante nel finale che descrive Napoli e le sue contraddizioni, una dichiarazione d’amore a questa terra affascinante, ma anche un’amara riflessione sul concetto di libertà. Un lavoro ricco di pathos, che tocca tematiche importanti e attuali, che offre spunti di riflessione, senza cadere mai nella trappola della retorica. Flo oramai è un’artista matura capace di coniugare perfettamente testo e melodia, è un punto di riferimento nella musica d’autore femminile, sempre elegante, ma al tempo stesso trascinante e incisiva. Complimenti.

Marco Sonaglia

 

Tracce

31salvitutti

Oui oui Sauvage

Aurora boreale

La gaviota

l’uomo normale

Accusì

Marte 27

Fai di me

Radio Volkan

Per guardarti meglio

Miracolosa anarchica

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