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Recensioni

Paolo Brancaleoni & Friends – Memorie di inizio millennio 2.0

20 febbraio 2021 by pdb in Dischi, Recensioni

(Lago Records)
www.paolobrancaleoni.com

Paolo Brancaleoni è un cantautore e scrittore umbro che da anni si occupa di canzone e letteratura, ha deciso di festeggiare in grande i venti anni dall’uscita del suo primo disco “Memorie di inzio millennio”. Per reinterpretare le vecchie canzoni, dodici tracce di cui due inedite, ha scelto di farsi accompagnare da nomi illustri incontrati sui palchi in tutti questi anni, ogni brano ne è uscito arricchito e caratterizzato nella giusta maniera. Le memorie iniziano con “Acqua” (“Ho visto crescere fiori senza essere annaffiati, ho visto appassire amori in mezzo a mari incantati, ho udito lo scroscio di un fiume in piena, ho avvertito il sordido lamento nel deserto di un’anima in pena”) una dolce ballata cullata dagli archi e dalla chitarra, arricchita dalla voce recitata di Neri Marcorè e dalla voce profonda di Edoardo De Angelis. Una chitarra slide ci porta ai ritmi folk di “Strane sensazioni”, brano lasciato fuori e ripescato per l’occasione, l’energia e la voce tipica del compianto Erriquez (Bandabardò), ci lasciano un dolce ricordo per la sua ultima collaborazione. A dare voce alla storia di Madre Teresa di Calcutta ci pensano le chitarre elettriche e Marino Severini dei Gang che intreccia bene la sua voce con quella di Brancaleoni in “Una matita” (“Ora che il mio disegno sembra essere concluso “Lasciate che io muoia come quelli che aiuto”, ma non ci sono quartieri poveri in paradiso, solo la forza di chi abbraccia il destino con il sorriso, un donarsi verso gli altri senza io, in mezzo a chi sente la tosse di Dio, lenire le piaghe dell’indigenza, fasciando le ferite dell’indifferenza”). E’ dedicata al poeta Umberto Ajò la successiva “Poeta solitario” (“La bellezza ha il cervello drogato ed io qui a recriminiare esonerato da fare il soldato, ragazzina lasciami andare , in solitudine voglio restare, amo gli storpi le donne zoppe e gobbe, per la bellezza e pazienza di Giobbe”) con le sue atmosfere cupe è cucita perfettamente addosso a Paolo Benvegnù. Ci sono echi di Battisti nella successiva “Gaby” (scritta dopo l’uscita del disco per l’audio libro “La storia di Rosalulù” di Silvana Panza) cantata insieme a due validi cantautori come Fabrizio Emigli e Gianfilippo Pascolini. Vestita di bossa nova la successiva “Saudade” (“Nei quartieri di Rio ci sono stato anch’io e ho danzato tutta la notte con la vita e con la morte, in mezzo alle favelas e a lussuosi grattacieli , un carevale di colori, di lacrime, di fiori”) con la voce di Eleonora Bianchini, le percussioni di Peppe Consolmagno e il clarinetto di Gabriele Mirabassi. “Erbe amare” è dominata dal pianoforte, le tastiere e la chitarra elettrica (“Sarà la notte che scende piano a doverci illuminare, sarà l’addio più doloroso ad imprimerti nel mio cuore, sarà una rosa piena di spine a farci innamorare, sarà un’analfabeta ad insegnarci a imparare”) con le voci di Alessandro Hellmann, R. Michelangelo Giordi e Rosario Di Bella. Si passa allo swing ironico del “Festival dei ranocchi” cantata insieme al timbro crooneriano di Matteo Brancaleoni. Il rock sostenuto di “Tempo che cambia” vede la partecipazione speciale di Alberto Fortis come voce narrante, mentre assoli infuocati di chitarra elettrica e la voce di Jacopo Ratini caratterizzano “Oliver Stone” (“C’è chi è diventato un vietnamita, chi si è messo a fare l’eremita, c’è chi ha messo Kennedy sopra il comò, chi ha cambiato la sua vita con “The Doors”) una dichiarazione d’amore al ribelle regista americano. Ondate di progressive, e non poteva essere diversamente, sono ben studiate per ospitare la voce di Bernardo Lanzetti (ex Pfm e Acqua fragile) in “Non so che cos’è”. Il finale ipnotico ed elettronico di “www.amorevirtuale.com” è invece affidato a Giovanni Lindo Ferretti. Il cantautore eugubino non si è risparmiato per queste nozze di porcellana particolari e ha saputo scegliere bene i suoi compagni di viaggio. Un disco che si ascolta con piacere, dove emerge una scrittura fluida, descrittiva e degli arrangiamenti gradevoli. Inoltre “Memorie di inizio millennio 2.0″ ci sembra un’ottima occasione per scoprire o per riscoprire un cantautore dal repertorio interessante.

Marco Sonaglia

 

Tracce

Acqua (con Neri Marcorè e Edoardo De Angelis)

Strane sensazioni (con Erriquez)

Una matita (con Marino Severini)

Poeta solitario (con Paolo Benvegnù)

Gaby (con Fabrizio Emigli e Gianfilippo Pascolini)

Saudade (con G.Mirabassi, P.Consolmagno, E. Bianchini)

Erbe amare (con R. Di Bella, A. Hellmann, M.R. Giordi)

Festival dei ranocchi (con Matteo Brancaleoni)

Tempo che cambia (con Alberto Fortis)

Oliver Stone (con Jacopo Ratini)

Non so che cos’è (con Bernardo Lanzetti)

Www.amorevirtuale.it (con Giovanni Lindo Ferretti)

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