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Recensioni

Stefania Patanè – New Focus

2 marzo 2021 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(Orange Home Records)
www.stefaniapatane.com

La cantautrice catanese Stefania Patanè approda al suo primo disco solista . Un lavoro che racchiude le sue influenze musicali che vanno dalla world music alla tradizione siciliana, dal modern jazz alla musica d’autore. New focus è la nuova focalizzazione, un nuovo punto di vista, è fuoco, è vita, è l’anima in continuo movimento pronta ad esplodere come un vulcano. Il disco si apre con “Combimbi”, un Jazz tirato che racconta ricordi d’infanzia mischiando inglese, italiano e siciliano con un bel sostegno di basso, batteria e pianoforte. “Stiddaluci” è l’unione di due parole siciliane (stella e luce), un brano di speranza sostenuto da ottimi vocalizzi e da uno scambio di soli tra il pianoforte e la chitarra jazz. Lle atmosfere si fanno mediterranee in ” Cuntala” e qui ci spostiamo in Sicilia per raccontare la storia toccante di una bambina caduta nel mosto bollente e morta dopo due giorni di sofferenza: il recitato iniziale lascia spazio al canto accorato con i singhiozzi della chitarra classica e delle percussioni. i ritmi si fanno più frenetici in “Mission”, un vero e proprio viaggio musicale tra l’Africa, il Brasile, la fusion newyorkese e l’atmosfera della giungla con un’esplosione di sax e pianoforte. Il flauto andino ci porta di nuovo ad un brano in siciliano “Chiddu ca nun viri ” ispirato dal libro “Fai bei sogni ” di Massimo Gramellini, che lascia spazio al sax. Atmosfere più rilassanti, con respiri d’oltreoceano in ” Grace and light” sempre con il pianoforte in primo piano, le percussioni e la chitarra classica. ” Niicuzza Duci” è un brano tradizionale siciliano scritto dal maestro Franco Finistrella: una dolce serenata, un canto d’amore sottolineato dal violoncello e rivestito di Jazz per l’occasione con il pianoforte, la batteria pulsante e l’assolo di sax. Gli incastri vocali sovraincisi e la chitarra elettrica leggermente sporca donano colori fusion a “Vai via “. Con “Mamma Lucia” musicata da Pippo Caruso e con il testo di “Anonimo siciliano” scritto e adattato dalla Patanè, si ritorna alla passionalità siciliana con un canto sublime sia nella parte iniziale a cappella, che in quella accompagnata energicamente dagli strumenti. Chiude il disco ” What i feel “, brano contaminato da vari generi come il jazzato iniziale che lascia spazio a ritmi afro dove vengono letti i versi siciliani della poesia “L’amuri” (dalla raccolta “La Centona”) di Nino Martoglio. Un viaggio di stili, culture, suoni, stati d’animo, sensazioni, una carellata travolgente di fotografie segnate da pennellate in bianco e nero e a colori . Un disco arrangiato dalla stessa protagonista, suonato a livelli altissimi con classe e maestria da Seby Burgio (piano, Synth bass, tastiere) , Francesco De Rubeis ( batteria e percussioni) e da prestigiosi ospiti quali Kyungmi Lee (violoncello), Enrico Bracco (chitarra classica ed elettrica), Javier Girotto (sax baritono, sax soprano, flauti anndini). Stefania Patanè ci offre una vera e propria lezione di canto, si muove con cura ed eleganza , dosando benissimo i virtuosismi tecnici, la purezza cristallina della voce e la forte carica di pathos, che tocca livelli alti. Un lavoro da assaporare con la giusta calma, per coglier e al massimo le sfumature nascoste nell’anima di questa validissima artista.

Marco Sonaglia

 

Tracce

Combimbi

Stiddaluci

Cuntala

Mission

Chiddu ca nun viri

Grace and light

Nicuzza duci

Vai via

Mamma Lucia (anonimo siciliano)

What I feel

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