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Valerio Billeri e Le Ombrelettriche – La trasfigurazione di Delta Blind Billy

30 marzo 2021 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(Produzione indipendente)
Pagina Facebook Valerio Billeri

La leggenda narra che Delta Blind Billy è stato un chitarrista blues e fuorilegge nato nella contea di Buxton in Tunica, autore di parecchie canzoni, un personaggio leggendario studiato da musicologi come Alan Lomax e John Wesley Irving. Il fascino maledetto ha spinto Valerio Billeri, cantautore romano con nove dischi all’attivo, a dedicargli interamente un disco, sempre in compagnia dei fedelissimi Ombrelettriche: Emanuele Carradori alla batteria e percussioni, Damiano Minucci alle chitarre, Andrea Nebbiai al basso e contrabbasso, Antonio Zirilli al piano e organo. Un arpeggio blues di chitarra classica ci introduce a “Pesce gatto” chitarre ruggenti per un funky-blues che presenta bene il personaggio (“Dio mi ha dato il buio, insieme a buone gambe, un cane, una chitarra e una pistola, Dio mi ha dato il buio ma lui ha buona mira, vecchio amico non lasciarmi ancora”). “Primo treno” (“Ho nascosto dei soldi in una buca in riva al fiume, passerò il confine insieme con il mio vecchio cane”) è un pezzo serrato, con la chitarra in palm muting che echeggia il treno sul binario. “L’uccisione di Arthur Mcbride” (“Billy il cieco canta canta per quest’uomo la cui lingua non valeva niente, ma che sia benedetto per il suo ombrello giallo, sotto questo sole cocente”) è una ballata con un tappeto di organo e chitarre. Con “Juke Joint” (“Dammi il tempo mio capitano, ho la gola in fiamme e dio tra le mano, tutti qui dentro sanno che nessuno mi tocca, io sono il re”) si ritorna al blues fatto con chitarre acustiche slide, che poi si sporca di elettrico. “Sugaree” (“Tra serpenti e topi, tra acque di fango e liquore ho lasciato sugaree, ho lasciato il mio amore”) è dedicato a quella che sembra sia stata la donna del personaggio e riprende una musica tradizionale dove il pianoforte e la chitarra acida si alternano nei soli in un’atmosfera da Saloon. “Vado giù” (“I miei amici, i miei occhi dove sono andati tutti? Rotolando verso il fiume vado giù”) è tutto un gioco tra chitarra ritmica e chitarra slide. “Scava nel fango” ( “Buche e serpenti e vecchi arnesi, pezzi d’argento, confederati stanno giù in terra per un inganno, scava, fratello, scava giù nel fango”) ha una bella atmosfera, con un canto sussurrato, sostenuto dai cori, da una ostinata batteria e dai ricami chitarristici. “Occhio buio” (“Quale rumore faceva mio padre per il mio occhio buio, la sua corda un filo di rame dentro quest’occhio buio, rimani qui in ascolto, la luna è una falce d’acciaio”) è una ballata dark che piacerebbe a Massimo Bubola, molto sporca, con un bel solo finale di chitarra elettrica. “Alcofrisbias” (“Ora il cielo è caduto nel buio, senza luna ne stelle, hai tagliato le funi del carro lasciandomi in basso, qui tra i vivi e i suoni accecanti di una banda di latta, ora che è ora di andare colorando la strada”) è un pezzo intenso con un vestito di pianoforte e contrabbasso. “La trasfigurazione di Blind Delta Billy” (“Il plotone è accampato tra la nebbia e i fasci di luce, non dovreste essere qua soldati siete morti da tempo, ma nessuno sa più come gira ormai questo vecchio mondo”) è un altro brano lento con chitarra slide e pianoforte. “E se fosse il diluvio” (“E se fosse il diluvio a lavare ogni cosa e se fosse il fiume l’unica strada, stare giù tra i pesci mentre l’acqua sale, travolge ogni cosa, i ponti e le case”) è il pezzo ideale per chiudere il disco, con armonica, chitarra acustica a cui si aggiungono pianoforte e slide. Il libretto è corredato dal racconto illustrato di Vittorio Giacopini, molto utile per capire il personaggio della storia. Billeri matura in ogni disco, scegliendo sempre argomenti interessanti e percorre la strada giusta riuscendo a catturare l’ascoltatore grazie alla forza narrativa dei suoi pezzi, alla sua voce personale e ad una scrittura funzionale unita ad un sound accattivante. Non vi resta che sedervi sulle rive del Mississippi ad aspettare il fantasma del vecchio Blind Billy, cullati dalle queste ballate.

 

Marco Sonaglia

 

Tracce

 

Pesce gatto

Primo treno

L’uccisione di Arthur McBride

Juke Joint

Sugaree

Vado giù

Scava nel fango

Occhio buio

Alcofrisbias

La trasfigurazione di Blind Delta Billy

E se fosse il diluvio

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