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Recensioni

jazzahead!, prima giornata, 29 aprile 2021

   Ferdinando Romano     Michelangelo Scandroglio

  Fabio Giachino

 www.jazzahead.de

Alla fine l’Italia ha bruciato tutti sul tempo. Prima della cerimonia inaugurale dell’edizione digitale, l’Italia Music Export-Siae ha fatto in modo di inserire il set di tre musicisti del nostro paese per aprire di fatto jazzahead!. Parliamo ovviamente di filmati, ma che hanno mostrato la qualità della nostra scena che potrebbe essere molto più presente nell’appuntamento di Brema. A eseguire i tre momenti musicali tre esecutori di cui abbiamo già parlato su questo sito:  sono i contrabbassisti toscani Michelangelo Scandroglio e Ferdinando Romano e il pianista piemontese Fabio Giachino. I primi si sono presentati entrambi in quintetto, Giachino da solo in un brano acustico e in uno con l’ausilio dell’elettronica, Un bel biglietto da visita, con la speranza di una mobilitazione più ampia della scena nazionale nelle edizioni future.

 Marcus Stockhausen

 Julia Biel

 Camilla George

Per quanto riguarda la già citata cerimonia inaugurale, questa è stata affidata musicalmente a Markus Stockhausen e al suo quartetto.  Il trombettista, già ascoltato durante l’edizione 2018, ha dato prova di grande maturità stilistica alternando la tromba al flicorno e presentando brani, come Sunday Morning e Flow, di uno spiccato gusto melodico. Il musicista tedesco ha inoltre suonato all’interno della fiera di Brema, mentre in altre occasioni (come quelle dall’Italia) sono stati trasmessi filmati. E’ stato anche il caso delle rappresentanti del jazz inglese, a partire da Camilla George. La sassofonista di origine nigeriana e il suo  gruppo hanno presentato un suono contaminato da sonorità africane e afroamericane,  molto ben costruito e dal risultato melodico-ritmico molto gradevole. Julia Biel è invece rappresentante di una proposta che viaggia fra jazz e cantautorato, con una voce particolare che spesso viaggia sul registro acuto e uno stile pianistico studiato appositamente per sostenerla.

 Sun-Mi Hong

  François Bourassa

Hanno suonato in presenza i musicisti provenienti dall’Olanda. A partire dalla batterista di origine coreana Sun-Mi Hong, nel cui gruppo sono presenti il tenorista Nicolò Ricci e il contrabbassista Alessandro Fongaro, che trae ispirazione dalla musica coreana fondendola con impressionismo e prassi jazzistica, come nei brani tratti dal secondo album A Self-Strewn Portrait. Il pianista Rembrandt Frerichs è invece legato a un linguaggio che fonde elementi della musica colta, come il contrappunto, alle ispirazioni del jazz classico e alla musica brasiliana, lanciandosi in momenti sia brillanti sia riflessivi ben supportato dal contrabbassista Tony Overwater e dal batterista Vinsent Planjer.

 Rembrandt Frerichs Trio

Parliamo infine del Canada, che era indicato come paese partner nel 2020 (edizione annullata) e lo sarà nel 2022, ma del quale non mancano musicisti in cartellone. Partiamo dal pianista del Québec François Bourassa che, in un concerto solista extra jazzahead!, ha mostrato uno stile con varie influenze da Debussy a Jarrett mostrando eleganza di stile anche nei momenti virtuosistici. L’esibizione dei FYEAR ha chiuso degnamente la giornata inaugurale: in questo caso la mancanza del contatto con la scena si è fatta sentire, dato che il collettivo si è basato tra un connubio di musica improvvisata e recitazione affidata a una voce femminile e una maschile. Un momento di grande intensità sonora e al tempo stesso affascinante.

Michele Manzotti

FYEAR

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