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Special

Linguaggi di jazz internazionale 4

15 aprile 2021 by Michele Manzotti in Special

Billy Pod – Drums to Heal Society (Puzzlemusik)

Abbiamo già parlato del batterista greco sulle nostre pagine. Questo è il lavoro della maturità in bilico tra sonorità elettriche e acustiche in un album che si fa ascoltare volentieri proprio per l’alternanza di atmosfere. Il lavoro dei musicisti che lo affiancano è svolto in grande libertà, con la batteria che funge da trait d’union tenendo sempre lo scettro dello strumento leader. Consigliamo brani come Void, One Heart, Connection e Limit to Your Love. www.billypod.com

Edi Nulz – El Perro Grande (Boomsland Records)

Auguriamo vivamente agli ascoltatori, almeno una volta nella vita di incontrare la musica del trio dadaista austro-tedesco formato da Siegmar Brecher al clarinetto basso, Julian Adam Pajzs alla batteria. Questo perché sperimentazione e ricerca sonora si sposano al divertimento. Il  jazz è contaminato da momenti classici e rock e la libertà non è fine a se sessa come in Nimm Mich In, Dark Dog Day, El Kandidat. www.facebook.com/EdiNulz/

Martin Fabricius Trio – Under the Same Sky (Berthold Records)

Il suono del vibrafonista danese è una bella sorpresa. Guarda al passato ma sa muoversi in sonorità attuali con eleganza, ben supportato da Andreas Markus al contrabbasso e a Jacob Hatholt alla batteria. Il disco è dedicato a visioni che arrivano dalla natura e che si sposano con un senso forte di spiritualità. Ascension Day, Air, la traccia titolo, Before The Rain, danno l’idea del linguaggio di Fabricius e della sua valenza strumentale. martinfabricius.eu

The Counterfictionals – No Hay Banda (Good Music)

Restiamo in Danimarca con questo collettivo che presenta un lavoro tra musica e immagine: il cd infatti è contenuto in una piccola cartellina insieme a dieci disegni, lo stesso numero delle tracce del disco. Il progetto è del compositore e polistrumentista Kristoffer Rosing-Schow che ha composto i suoi brani ispirandosi alla musica per immagini e alle colonne sonore. Suoni un po’ “alla Tarantino” con una solida base jazzistica. Tra i momenti migliori Lee Van Cleef e Jacques Mayol dans le metro. www.counterfictionals.dk

Michele Manzotti

 

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