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Peter Hammill – In Translation

6 maggio 2021 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Fie Record)
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Due mesi fa avevamo anticipato che l’album di Peter Hammill avrebbe contenuto Il vino di Premio Ciampi, oltre a Hotel Supramonte di Fabrizio De André e Ciao Amore di Luigi Tenco. Senza scordare I Who Have Nothing, portata al successo da Tom Jones, ma che originariamente era stata scritta da Magati e Mogol, e interpretata da Joe Sentieri con il titolo Uno dei tanti. Più di un terzo di questo In Translation è dedicato all’Italia e la stessa copertina lo dimostra in pieno. Ma non è solo un omaggio al nostro paese, e d’altra parte da un personaggio come Hammill ci si attende un lavoro ambizioso. E quindi c’è anche Astor Piazzolla, Gustav Mahler, Gabriel Faurè. Un’esigenza, quella di reinterpretare brani di altri, nata durante il Lockdwon per la difficoltà di trovare ispirazione per pezzi originali.  Ascoltando il disco, si nota la mano inconfondibile di Hammill, del suo cantautorato tagliente, aggressivo, non rassicurante, ma pieno di sostanza e qualità oltre che di poesia. Basti pensare alle tematiche di De André (il sequestro in Sardegna) e di Tenco (il dramma di un amore perduto, ma soprattutto una canzone che ha preceduto il suicidio del musicista) che trovano in sonorità ruvide il giusto contrasto con la melodia, Oppure i brani di Astor Piazzolla, la celeberrima Oblivion e Ballad for My Death, il cui ritmo di tango si trasforma in una danza macabra. E Il vino di Ciampi? Una canzone che nasce come valzer e resta tale,  sottolineata da figure melodiche di organo che fanno da contrappunto al canto da ubriaco del testo. In tutto l’album il già citato organo, la chitarra elettrica spesso distorta, gli archi, la voce aggiunta sono il tappeto sonoro di questo lavoro, che non delude e che esalta, lanciando anche un ponte ideale con il mondo Van Der Graaf Generator. Nonostante gli anni che passano Hammill dimostra di avere ancora una voce dalla forma invidiabile e soprattutto una visione musicale come pochi nel suo modo di sottolineare i testi con gli arrangiamenti. Bentornato!

Michele Manzotti

 

Tracce

The Folks Who Live On The Hill

Hotel Supramonte

Oblivion

Ciao Amore

This Nearly Was Mine

After A Dream

Ballad For My Death

I Who Have Nothing

Il Vino

Lost To The World

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