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Paradiso XXXIII, Elio Germano e Teho Teardo, Teatro della Pergola, Firenze, 22 ottobre 2021

23 ottobre 2021 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

Foto 1 e 3 (c) Zani_Casadio

In una stagione dedicata alla prosa è comprensibile l’attenzione per il pubblico nei confronti di Elio Germano, uno degli attori più in vista della scena italiana. Ma in questo progetto, commissionato dal Ravenna Festival e coprodotto da questo insieme al Teatro della Toscana e altri enti, sul palco della Pergola è salito anche Teho Teardo, musicista molto richiesto da registi per colonne sonore e vincitore di un David di Donatello. Paradiso XXXIII è il titolo dello spettacolo che ha visto parole e suoni protagonisti insieme alle immagini curate da Simone Ferrari e Lulu Helbak. Alla recitazione del canto di Dante è stata quindi costruita una prassi artistica basata sulla contemporaneità che necessariamente doveva fare i conti con la visione del poeta.

Accanto alla consolle di Teardo sul palco erano rappresentati gli strumenti tradizionali come viola e violoncello (suonati rispettivamente da Ambra Chiara Michelangeli e Laura Bisceglia). Una scelta che si è rivelata corretta dal punto di vista timbrico. La musica pensata per lo spettacolo conteneva toni dark ed effetti drammatici evidenziati da dinamiche forti e da note di lunga durata, talvolte spezzate da misure più brevi. Anche la parte visiva è andata in due direzioni: disegni in bianco e nero che cambiavano spesso forma e che si trasformavano in stelle, e cerchi colorati che simboleggiavano l’arrivo verso il punto più alto del Paradiso e la visione di Dio.

Nella prima parte i versi recitati da Germano venivano ripetuti da un’eco per simboleggiare le parole di San Bernardo. Poi la parola passa al poeta in prima persona e l’attore cerca di evidenziarne tutta la sua umanità di fronte alla fine di un viaggio umano e spirituale al tempo stesso. Un linguaggio poetico che viene da lontano ma che continua a essere attuale, grazie anche a un progetto che unisce vari percorsi artistici.

Michele Manzotti

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