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Recensioni

Giulio Larovere – Road Sweet Home

13 febbraio 2022 by Silvano Brambilla in Dischi, Recensioni

(Produzione indipendente)
www.giuliolarovere.com

Siamo sempre attratti dalle copertine di un disco. In alcune di loro si possono cogliere delle indicazioni circa quello che si andrà ad ascoltare fra musica e testi. E’ così anche per il nuovo lavoro di Giulio Larovere, il cui disegno di copertina, molto singolare, è formato da due mezze sagome facciali, una fatta di note musicali e l’altra di parole, che vogliono tratteggiare il musicista, lui, e lo scrittore che lo ha ispirato per i testi, John Knewock, all’anagrafe, John Cowen. Chiamarlo solo cd è riduttivo, perché il disco fa parte di un bel libretto di una trentina di pagine, dove il poliedrico artista milanese, autore, cantante, chitarrista acustico, aderente in varie formazioni, e con una attività teatrale, lo ha composto con una introduzione, spiegazione di ogni testo riportato sia in italiano che in inglese, testi, spartiti, note tecniche. Per correttezza, Giulio Larovere è venuto a conoscenza dello scrittore poeta americano, grazie all’amica compagna di Teatro, Paola. Per lui è stata un’nfatuazione, realizza una prima traccia, Ramblin Boy, e la fa ascoltare alla moglie di John Knewock, Heather, arrivata in Italia per una vacanza, la quale dallo stupore si emoziona. Ecco un breve cenno sullo scrittore americano, nato a Detroit nel 1948 e scomparso in California nel 2015, una persona che amava la vita e la libertà e rifiutava i conformismi, decidendo appena ventenne di iniziare a viaggiare in giro per il mondo, un modo di vivere che ha scritto in forma di poesia e racconti. Con un titolo ben rappresentativo che ha dato al lavoro, Road Sweet Home (la strada come una dolce casa), Giulio ha realizzato un esaustivo concept album, dove in ogni pezzo si è pronunciato al canto, dall’inglese molto fluido, con una tale intensità da immedesimarsi negli avvenimenti. Tutto è suonato, registrato, arrangiato, prodotto benissimo, con la complicità dei musicisti, Enrico Meloni chitarra elettrica, Giuliano Dottori chitarra elettrica e coproduttore, Andrea Vismara basso, Daniele Capuzzi batteria, Raffaele Scogna tastiere, Vincenzo Marino sax, e di Larsen Premoli che si è occupato di registrarlo, masterizzarlo e coprodurlo. Con l’augurio che siano tanti i prossimi fruitori di questo lavoro, vogliamo lasciare a loro la lettura introduttiva di ogni pezzo, con il primo in apertura già notevole, Paper Bag, dalle fattezze di una gran bella ballata elettroacustica con quella atmosfera di libertà verso orizzonti sconfinati. Il cammino prosegue con dei momenti orientati alla forma rock, To See A Lonely Heart e, What’s The Use Being Free. I passi rallentati e riflessivi dalle configurazioni elettroacustiche danno ulteriore spessore al lavoro, da Like The Wind, a Ramblin’ Boy (la prima traccia di cui sopra e che ha dato il via al progetto), a In Hell, alla conclusiva, Wind Cry. C’è tanto vero sentimento in quello che è già per uno dei migliori ascolti dell’anno.

Silvano Brambilla

 

Tracce

Paper Bag

To See A Lonely Heart

Why Live In Hell

What’s The Use Being Free

Like The Wind

Ramblin’ Boy

Then Now

In Hell

Rain

Wind Cry

 

 

 

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