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Joseph Veloz – Joseph and The Velozians

25 febbraio 2022 by Silvano Brambilla in Dischi, Recensioni

(Big O Records)
jmveloz.com

Se viene chiesto di citare un chitarrista, il nome è immediato. Non è del tutto così per i bassisti. Si sa che la chitarra è lo strumento più suonato, seguito, è la capofila in un gruppo, è la prediletta di chi si esibisce da solo. Il basso però è fondamentale nell’economia musicale, costruisce il groove e con la batteria, sostiene ed enfatizza le tante articolazioni nelle differenti formazioni. Questo breve sunto è per avvicinarci al titolare di questo disco, Jospeh Veloz, bassista, nato in uno Stato, il Michigan, dove la capitale è Detroit (che altro aggiungere!), e dove c’è anche un’altra città, Ann Arbor, molto nota agli appassionati di blues perché a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si tenne uno dei migliori e storici festival, testimoniato dalle varie registrazioni. Quando si nasce, si cresce e si continua ad abitare in posti dove nell’aria ci sono più note musicali che farfalle, uno come Joesph Veloz ancora bambino, aveva già le idee chiare, diventare musicista e suonare il basso. Detto, fatto. E’ la sua ragione di vita, tante collaborazioni, il disco d’esordio nel 2017, Offerings, ed ora eccolo alla seconda prova discografica dove ha voluto fare risaltare maggiormente il suo groove nell’impasto di blues, funk, jazz, rock, insieme ad una quindicina fra musicisti e vocalist, presenti qua e là nei pezzi. La folta compartecipazione al disco non è chiassosa, improvvisata, o una occasione di passerella per qualche artista, accanto alle ragguardevoli dinamiche del basso del leader, sempre concrete e mai eccedenti al virtuosismo, ognuno ha contribuito a creare dei buoni momenti, il tutto con efficace sobrietà. Il groove è già elargito in apertura con, Pretty Is As Pretty Does, con al canto e chitarra il primo ospite, il bluesman Larry McCray. È uno degli standard della musica blues, I Got My Mojo Working, eppure qui negli abbondanti sette minuti, riesce ancora ad attirare dell’attenzione per una rivisitazione dalle due forme, la prima dal tempo medio lento, la seconda più ritmata, al canto, Thornetta Davis. Un altro abbondante minutaggio è riempito dal groove strumentale di, The Velozian Shuffle, mentre una parte del titolo fra le parentesi di, What You Won’t Do For Love (Neo Soul Experiment) è riferito alla inquadrata sintesi di esperimento neo soul, strumentale. Niente male. Ancora la voce di Thornetta Davis in, Crazy, prima che Joseph Veloz vesta i panni anche di cantante nella conclusiva, Up In My Ear.

Silvano Brambilla

 

Tracce

Pretty Is As Pretty Does

I Got My Mojo Working

The Velozian Shuffle

MR Cooper

What You Won’t Do For Love (Neo Soul Experiment)

Crazy

Just Jammin’ (Again)

Up In My Ear

 

 

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