Produzione Indipendente
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Marco Tinari è stato protagonista della scena blues, dapprima come componente del Papaleg Acoustic Duo con PG Petricca. Il duo si è imposto come una delle più genuine realtà della tradizione, e la dimostrazione è la presenza in alcuni importanti Festival blues in Europa, le collaborazioni con nomi di primo piano di bluesmen e blueswoman nero americani e bianchi, due dischi, e il coinvolgimento nella compilation americana, All Aboard The Blues. Tutto è accaduto dai primi anni di questo secolo. Marco si è poi trasferito in Olanda, ma la passione per blues non si è minimamente scalfita, continuando ad essere un credibile portavoce con la sua chitarra. Ed è così che incontra una cantante, Loes Jongerling, una contrabbassista, Lotte Dijkstra, e un batterista, Collin van den Broek. Musicalmente provengono da situazioni diverse, chi dal funk, dal pop e musica elettronica, chi dalla consistente ritmicità africana e afroamericana, chi dal pop rock e swing jazz. Uno dei tratti in comune di tutti e tre è una frequentazione con la danza, non certo scevra dalla cultura afroamericana che implica anche il sentire e assimilare la musica blues che sia cadenzata o ritmica. Due anni fa si uniscono con il nome di, Liquid & Bones, quattro artisti che non avevano bisogno di cercare una intesa, la conoscenza della materia, l’esperienza, e il fatto che ognuno a modo suo, si sente a casa con il blues, li ha portati subito verso una riproposizione senza impronte di canonicità. La riprova sta in questo disco d’esordio, in formato digitale, dunque disponibile sulle varie piattaforme, oggi è questa la direzione maggiormente in uso, e dal nostro osservatorio abbiamo considerato che il nome della band, potrebbe anche riferirsi al fatto che, sì, il formato segue i canoni moderni, ovvero la cosiddetta, musica liquida, ma il contenuto musicale è altamente aderente, concreto e solido, come le ossa. I blues nel disco sono sette, cinque cover e due originali. Nel primo caso si tratta di pezzi che rientrano nella categoria standard come, Baby Please Don’t Go, Going Down South, Love In Vain, ma nessuna opinione pregiudiziale, perché vince una personale reinterpretazione, scarna, diretta, celebrativa, percussiva, danzereccia. I due autografi, Dizzy Blues e Lovers, il primo con il quartetto sugli scudi (come sempre in tutte le tracce), per un eccellente cadenzato blues in elettrico, e il secondo un acustico, solo voce Loes Jongerling, e chitarra acustica Marco Tinari, confermano che questo esordio è tutto ciò che il blues può essere!
Silvano Brambilla
Tracce
Baby Please Don’t Go
Going Down South
Dizzy Blues
But I Was Cool
Crosscut Saw
Love In Vain
Lovers
Tagged blues, Liquid & Bones