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Recensioni

The Felice Brothers – God Bless You Amigo

9 ottobre 2012 by Matteo Vannacci in Dischi, Recensioni

Autoprodotto
in download sul sito ufficiale www.godblessyouamigo.com

Quella dei Felice Brothers è una storia di canzoni superbe e talento sprecato. Sono passati ormai sei anni dal debutto di questo gruppo newyorkese e l’impressione che i fratelli potessero essere la “next big thing” della scena folk statunitense è ormai poco più di una flebile speranza. È difficile capire cosa possa essere andato male in questi anni, cosa abbia impedito ai Felice Brothers di fare il grande salto verso un mercato musicale che sarebbe pronto ad accoglierli a braccia aperte; il successo dei britannici Mumford & Sons, ai quali non avrebbero niente da invidiare, insegna. Certamente il gruppo è stato poco supportato da produttori e case discografiche, ai primi splendidi dischi non sono seguite campagne di promozione e l’ultimo tentativo del 2011, basato su una sorta di folk elettronico, ha lasciato il lavoro ancora incompiuto. Poi, certo, c’è un fattore imprevedibile come la sorte, quella negativa che ha costretto a letto il cantante Ian Felice all’inizio del tour europeo di questo inverno, causandone la cancellazione.

Da questo senso di frustrazione e dall’ottimismo un po’ ingenuo che il gruppo ha costantemente mantenuto nasce God Bless You Amigo, ovvero – come descritto sul sito internet – “soltanto un mazzetto di canzoni”, 20 per l’esattezza, registrate privatamente questa primavera. Questo strano disco autoprodotto rappresenta un ritorno alle origini per il gruppo, lontano dalle ispirazioni elettroniche del precedente “Celebration, Florida”. Dai brani emerge una vena intima, legata alla tradizione folk e in sostanza a quello che i Felice Brothers sanno fare nel modo migliore. A un primo ascolto il disco appare slegato e piuttosto debole, ma se si ha la pazienza di dedicargli più tempo allora i pezzi cominciano a emergere, insieme all’amore disinteressato del gruppo per il proprio lavoro. Brani come “Black Velvet Band”, “Lincoln Continental” o “The Mating of the Doves” sono perle rare, perle delle quali la discografia dei Felice Brothers è disseminata. Il disco costa un minimo di cinque dollari, un’inezia soltanto per questi tre pezzi, e servirà a finanziare il prossimo album: acquistarlo è un’opportunità; perché il principale problema del talento sprecato da questa band americana è proprio che pochi ascoltatori sono in grado di goderselo.

Matteo Vannacci

Tracklist:
 Sail Away Ladies
 Dream On
 How Long Must I Wait?
 Jack of Diamonds
 Black Velvet Band
 Lincoln Continental
 Dead Dog
 Her Eyes Dart Round
 Red Mustang
 44 Special
 Panther at the Zoo
 Honey in the Rock
 Cumberland Gap
 Early Times
 The Mating of the Doves
 Been All Around This World
 The Parting Glass
 Minstrel Boy
 Promised Land
 Gulf of Mexico