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Recensioni

Ron Howard – Eight days a week / The Touring Years

16 settembre 2016 by Michele Manzotti in Film, Recensioni

Biografico, durata 99 min. - USA 2016 - Lucky Red

Eight days a week – The Touring Years, uscito in contemporanea nelle sale di tutto il mondo il 15 settembre è la storia che il premio Oscar Ron Howard ha ricostruito, grazie a una minuziosa ricerca negli archivi personali e pubblici, la storia dei Beatles prima di ritirarsi dal palcoscenico e diventare una formazione il cui successo si è consolidato con il lavoro in studio di registrazione. Una storia che parte da Liverpool, dall’adolescenza e dal Cavern Club passando attraverso l’apprendistato di Amburgo e arrivando, dopo il successo planetario, fino allo storico Candlestick Park di San Francisco, luogo in cui i Fab Four tennero l’ultimo concerto il 29 agosto del 1966. La lettura di Howard è quella di un fan, le immagini di repertorio e le interviste sono montate come un atto d’amore per un pezzo di storia della musica (o meglio di storia tout court) entrata nel cuore di milioni di persone. Per questo possiamo sorvolare sulla fetta narrativa che saltando quasi a pié pari album come Rubber Soul e Revolver arriva quasi improvvisamente al monumento Sgt. Pepper’s. E ci possiamo godere tante storie dalla viva voce dei protagonisti e da spettatori di eccezione dei concerti quali Whoopi Goldberg e Sigourney Weaver, oltre al regista Richard Lester che diresse i primi due film con i Beatles attori. Forse molti conoscono buona parte della vicenda, ma è sempre utile raccontare cosa ci sia dietro classici immortali come I Want To Hold Your Hand, Can’t Buy Me Love o Help. Il modo di scrivere, di affrontare insieme le conferenze stampa, di suonare sul palco senza sentirsi per le urla del pubblico, specie quello femminile. Se la Beatlemania nasce con classe, freschezza e rapporti nel segno della sincerità e dell’amicizia, qualcosa si rompe per le grandi pressioni di fan e quindi dell’opinione pubblica. I quattro Beatles, uniti come in una famiglia, iniziano a provare disagio per una situazione che non riescono più a controllare. Il successo porta con sé anche incomprensioni e atteggiamenti aggressivi come in alcune città di America e nelle Filippine. Un concerto dei Beatles diventa quasi ingestibile da un punto di vista tecnico e dell’ordine pubblico. Ed è stato così che quattro ragazzi talentuosi di Liverpool poco più che ventenni, hanno deciso di diventare improvvisamente grandi. Forse si erano accorti che era l’unico modo perché la loro musica entrasse direttamente nella storia, per non uscirne più.

Michele Manzotti

 

 

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