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Interviste

Robert Randolph: “Il mio gospel per un mondo migliore”

4 aprile 2019 by Michele Manzotti in Interviste

www.robertrandolph.net

E’ cresciuto con il gospel suonando la sua steel guitar, uno stile che gli è valso tre nomination ai Grammy Awards. Per questo ultimo album, ha scelto la produzione di Dave Cobb che lavora con stelle del country come Chris Stapleton. Brighter Days è l’ultimo lavoro di Robert Randolph e della sua Family Band.

A suo parere qual è la spinta principale per affrontare lo stile gospel nella nostra epoca?

Io sono nato ascoltando questo genere: andavo in chiesa giovanissimo perché era proprio la chiesa a essere il social club di quegli anni. Nelle celebrazioni religiose c’era sempre tanta musica, da quella tradizionale a Muddy Waters e Robert Johnson. Per questo motivo quando ho compiuto 17 anni decisi che volevo continuare a seguire questo stile, ma di suonarlo con lo stile chitarristico di Stevie Ray Vaughan.

Passiamo alle canzoni di Brighter Days, sono state scritte per lanciare la speranza in un mondo migliore?

Si, per me la musica significa raccontare di come si possa passare da stati di dolore, depressione. dai problemi di tutti i giorni a gioia, serenità e felicità. Un messaggio perché ci si possa amare gli uni con gli altri.

Quanti musicisti sono coinvolti nel disco e sul palco?

Io ho una family band che raccoglie membri della mia famiglia, che è molto numerosa con tanti cugini. Uno è al basso, un altro alle percussioni e così via. Tutti sono molto attivi nei miei progetti.

Lei è originario del New Jersey, lei è ancora di base in quello stato?

Si, ma la mia chiesa House of God è diffusa in tutti gli Stati Uniti

Dal vivo dopo il disco, verrà anche in Europa?

A partire da maggio farò un lungo tour dove toccherò principalmente Germania e Svizzera. Ma verrò anche in Italia, al Torrita Blues Festival

Michele Manzotti

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