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Recensioni

Eric Clapton, Royal Albert Hall, Londra, 15 maggio 2019

www.ericclapton.com

L’appuntamento pressoché annuale con gli show di Clapton ha assunto negli anni il sapore del ritrovo tra vecchi amici ed è proprio col tono di chi si presenta a casa di amici che Jimmie Vaughan saluta la sala con un affettuoso Are you ready for the blues? Ed è subito tempo di texas blues, di shuffle, di una spesso sottovalutata bravura i cui tratti salienti sono l’eleganza abbinata alla misura ed all’efficacia. Le notizie che giungevano dai concerti giapponesi del mese precedente erano incoraggianti e non sono mancate le novità.

Nulla di meglio per far calare nella sala la sensazione di imminente Big Time.

Motherless Children e Pretending sono le due canzoni con le quali si apre lo show di Eric Clapton, quasi a rappresentare le due direttrici lungo le quali si svolgerà l’intero concerto: da una parte lo sconfinato amore per il blues e dall’altra una produzione pop che pur non essendo sempre stata brillante, dal vivo mantiene la sua efficacia grazie ad un parterre di musicisti di grande valore.

Il vigore di Hoochie Coochie Man sposta con decisione la bussola in direzione Chicago e si assume per certa la prima delle considerazioni della serata: Clapton è in forma. Si diverte, sorride, è in forma sia con la voce che con la chitarra e trae godimento dal suo continuo confrontarsi con Doyle Bramhall che negli anni è diventato il suo più fidato partner in crime sul palco: i due si studiano, parlottano, si controllano e si misurano a vicenda come due ragazzi che giocano con la chitarra e spesso sorridono divertiti per la gioia degli altri musicisti e di noi fortunati spettatori.

Driftin Blues apre il segmento acustico che vede l’esecuzione di classici tra cui Tears in Heaven, Nobody Knows When You’re Down and Out e l’inattesa Alberta

Tearing us Apart, asciugata dalle sonorità degli anni 80, fa da apertura alla parte finale del concerto e si presenta nervosa ed elettrica per la gioia di noi che sappiamo che sta per accadere qualcosa di bello.

Crossroad Blues e Little Queen of Spades, in sequenza, sono l’omaggio alla primogenitura non solo di un genere, ma di uno stile di vita – di un mood – che può cambiare, e spesso cambia, una vita intera.

Siamo alle note finali e la gente lo ha capito, la notizia è rimbalzata dalle date giapponesi ed è stata confermata nella prima delle date inglesi: in questo tour Layla riscoprirà la sua originale ed inconfondibile veste elettrica ed il pubblico lentamente si avvicina al palco per la celebrazione dell’evento.

Le note sono quelle, le abbiamo attese per anni. Chris Stainton non si fa pregare e celebra col suo piano l’incipit di uno dei finali più belli di sempre. La canzone che meglio di tutte celebra una delle storie d’amore più tormentate della storia del rock ha una delle migliori celebrazioni proprio questa sera, mentre le luci si fanno chiare e le chitarre di Clapton e Bramhall dialogano tra di loro portandoci per mano al termine di questa celebrazione.

Perché sì, di celebrazione si tratta: è una vita intera, quella che si sta celebrando stasera sul nobile palco della Royal Albert Hall. La vita di un uomo che ha lasciato che il blues gli desse il via per poi perdersi nei mille crossroads di un’esistenza fatta di dipendenze, tragedie, contraddizioni, perdizioni ed infine la redenzione ottenuta sempre con le note del blues.

Clapton è un uomo consapevole di aver vissuto molto di più delle sue aspettative e di quello che le sue passate dipendenze gli avrebbero quasi sicuramente consentito. Motivo in più per salire oggi sul palco con serenità, circondandosi di amici ed esibendosi nei luoghi a lui più cari e congeniali.

Before you Accuse Me è il saluto finale, la festa collettiva che vede Jimmie Vaughan unirsi al gruppo per dare l’arrivederci al pubblico che ormai, festante, è tutto sotto il palco.

E’ stata una bella festa. E’ mancata Cocaine ma va bene così.

Always a reunion of friends. A London rite of spring, così Olivia Harrison, vedova di George, ha definito questi concerti alla Royal Albert Hall ed è proprio questa la sensazione che ci accompagna all’uscita, in attesa di ritrovarci di nuovo tutti insieme qui o in attesa che le note di Clapton ci colgano di sorpresa in uno dei tanti crossroads della nostra vita.

Giovanni de Liguori

Setlist

1. Motherless Children

2. Pretending

3. Key to the Highway

4. I’m Your Hoochie Coochie Man

5. I Shot the Sheriff

6. Driftin’ Blues (acoustic)

7. Nobody Knows You When You’re Down and Out (acoustic)

8. Tears in Heaven (acoustic)

9. Alberta (acoustic)

10. Running on Faith (acoustic)

11. Tearing Us Apart

12. Holy Mother

13. Cross Road Blues

14. Little Queen of Spades

15. Layla

Encore:

16. Before You Accuse Me

Personnel

Eric Clapton –  Guitar,  Vocals

Chris Stainton –  Keyboards

Nathan East – Bass guitar, Background vocals

Doyle Bramhall II – Rhythm guitar, Background vocals

Sonny Emory – Drums, Percussion

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