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Brad Vickers & his Vestapolitans – The Music Gets Us Thru

29 dicembre 2021 by Stefano Tognoni in Dischi, Recensioni

(Man Hat Tome Records)
www.bradvickers.com

Veterano del blues statunitense, chitarrista, bassista, cantante e autore, Brad Vickers ha collaborato con molti artisti di primo piano (Pinetop Perkins, Jimmy Rogers, Hubert Sumlin, Bo Diddley, Chuck Berry…) e fa parte, in veste di bassista, dei Tornadoes di Little Mike. Alla guida dei suoi Vestapolitans persegue parallelamente un progetto personale come band leader, e The Music Gets Us Thru è il frutto delle loro sessioni di registrazione più recenti. Come nella copertina del precedente Twice As Nice (2019), protagonista è un mezzo tipico degli anni ’50, nello specifico un furgoncino, una sorta di anteprima visiva del contenuto musicale. Il nucleo principale della band è composto, oltre che da Brad Vickers (voce chitarra, chitarra bottleneck), da Margery Peters (voce, basso), Bill Rankin (batteria) e Jim Davis (sax, clarinetto) coadiuvati in alcuni brani da altri validi e quotati musicisti, Dave Gross (chitarra), Charles Burnham (violino), Mikey Junior (armonica e voce), Dean Shot (chitarra) e Dave Keyes (tastiere e piano). The Music Gets Us Thru contiene dodici brani, due terzi dei quali firmati da Brad Vickers o Margery Peters, più alcune cover, tra le quali spiccano Take It Slow, presa in prestito dal repertorio di Jimmy Reed e When I Am Drinking di J. B. Lenoir. Sonorità vintage, l’uso dei fiati, l’alternanza delle voci soliste, la maschile di Brad Vickers, la femminile di Margery Peters, rockabilly blues e rock & roll caratterizzano lo spirito dell’album che potrebbe essere l’ideale colonna sonora di un remake cinematografico di American Graffiti. Molto particolare è Big Wind, una sorta di ragtime, con in primo piano il violino di Charles Burnham, anomala, rispetto alle altre canzoni, perché più vicina come sonorità agli anni ’30 del secolo scorso. Se dovessimo scegliere un solo aggettivo, per definire The Music Gets Us Thru, sarebbe, senza dubbio, divertente. Ma un divertente che non va a discapito della qualità, ma ne è un complemento che contribuisce a rendere l’album di notevole livello.

Stefano Tognoni

 

Tracce

Dumb Like a Fox

Take It Slow

Please Don’t Say

Big Wind

I’ll Never Let You Go

The Music Gets Us Thru

Now It’s Time for Me to Sing the Blues

What in the World

Grab My Car Keys

I’ll Be Sittin’, I’ll Be Rockin’

Birds on My Family Tree

When I Am Drinking

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