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Ronan One Man Band & Marko Balland – Long Way From Home

14 ottobre 2022 by Silvano Brambilla in Dischi, Recensioni

Produzione Indipendente
https://markoharp.wixsite.com/website
https://www.markoballand.com/home

 

Ronan è Bretone di Lorient, nord della Francia, Marko Balland è di Parigi ma la loro base è Marsiglia, sud della Francia. In comune hanno una interpretazione della musica blues più carnale, quella che scalderebbe l’atmosfera di uno sperduto juke joint nella piana dello Stato del Mississippi, o un autentico blues club nel south side di Chicago. Intanto dal 2019 continuano a scaldare ogni posto dove suonano in Francia e in Europa, immaginandoli a raggiungere i luoghi dei concerti a bordo di una motocicletta, con i loro strumenti e un cane, come raffigurato nel disegno a fumetti che è la copertina del disco, il loro primo, da quando sono un duo. Precedentemente hanno avuto esperienze separate mettendo piede anche negli Sati Uniti. Ronan è un one man band, canta, suona le chitarre (su una acustica ha riportato la bellissima frase di Woody Guthrie “This Machine Kills Fascists”), pezzi di batteria, armonica, Marko Balland invece è un valido armonicista. Questo loro biglietto di presentazione è formato da tredici tracce dipinte con indubbia portata con i vari colori del blues, da quelli vivaci a quelli più intensi, da quelli più raccolti, a quelli più urbani, da quelli delle hills giù fino alla pianura del Mississippi. I due bluesman francesi sono andati diritti nelle viscere più genuine e sanguinee del blues down home, senza mai seguire l’onda attualmente maggioritaria di sonorità black uniformate. Dalla prima traccia mettono in subito in chiaro le intenzioni, pochi fronzoli e via all’omaggio a John Lee Hooker (un punto di riferimento per Ronan), “Boogie Chilum” è un ininterrotto ipnotico boogie blues con l’armonica di Balland che gira intorno ai riff chitarristici e al canto di Ronan. Ottima risulta la versione che hanno fatto di “Going Down South”, se Ronan sembra posseduto con quelle tonalità vocali profonde, Balland con l’armonica ha dato quell’impulso per renderla come fosse scritta da loro. Due amici musicisti si aggiungono alle seguenti due tracce, in “Nothing But The Blues” c’è Stephane Avellaneda alla batteria per contribuire ad un passo ritmato, mentre in “Poor Boy” c’è Mathieu Pesqué al banjo. Avanti con altri due classici dell’enciclopedia del blues, “Shake Em Of Down”, Ronan e Balland lanciati in una versione quasi rock, prima di attenuare l’atmosfera con i fraseggi di chitarra elettrica di un altro musicista amico, Stef Sanseverino in, “Ain’t Nobody’s Business”. Altro momento alto del disco è “Lonesome Wolf” sinistro blues medio lento, voce inquietante, chitarra elettrica e suoni percussivi di Ronan, e sempre quelle sonorità creative e pertinenti di Balland con l’armonica. Con “Skinny Woman” dell’iconico R.L. Burnside, i due bluesman francesi ci riportano su per le hills del Mississippi per un altro momento ipnotico, per poi tornare giù nella vasta pianura Delta per una intensa versione di, “Walking Blues” di Robert Johnson. Chapeau Messieurs Ronan One Man Band & Marko Balland!

 

Silvano Brambilla

 

Tracce

 

Boogie Chilum

Going Down South

Nothing But The Blues

Poor Boy

Shake Em Of Down

Ain’t Nobody’s Business

In My Time Of Dying

Lonesome Wolf

Shake It

Too Tired

Skinny Woman

Walking Blues

Feeling Bad

 

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