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Recensioni

GA-20 e Nikki Hill – Festival Dal Mississippi Al Po

25 luglio 2023 by Silvano Brambilla in Concerti, Recensioni

 

 

 

 

 

 

 

 

GA-20 Nikki Hill - Festival Dal Mississippi Al Po – 19 e 20 Luglio 2023

Le date riportate sopra non rappresentano la durata del Festival, ma ad altri due concerti, avvenuti uno di seguito all’altro, con l’opportunità, per chi fosse stato interessato ad entrambi, di uno sconto sul biglietto. Una ulteriore apprezzabile apertura nei riguardi di una platea di appassionati di musica che purtroppo non ha del tutto “colto l’attimo”, non sottacendo anche ad una latitanza di addetti ai lavori e musicisti di varia estrazione. Da fine maggio a fine luglio, Il Festival va in scena in città come, Piacenza, Parma e altri luoghi, lungo la via Emilia, e nelle caratteristiche vallate piacentine. Da sempre Fedro Cooperativa che si occupa dell’organizzazione, tiene fede al significato di “Festival”, ovvero, “complesso di manifestazioni artistiche”. Non è dunque un evento a senso unico, ma una variegata proposta culturale, indicata anche nelle parole del Presidente Davide Rossi, “Da quasi vent’anni siamo davvero felici di poter contribuire a diffondere la musica blues, rock e folk e la letteratura (…)”. La musica è la prima condizione, e quella blues (e dintorni) occupa la prima casella, con realtà che arrivano da oltre oceano, europee e italiane.

 

 

 

 

 

 

 

Nell’edizione di quest’anno eravamo presenti anche alla due giorni di cui sopra, e la data del 19 Luglio l’avevamo segnata per l’esordio italiano dei GA-20, trio di Boston, formato dai chitarristi, Matt Stubbs (per anni accanto a Charlie Musselwhite) e Pat Faherty anche voce leader, e Tim Carman batteria, che a partire dal nome (è un amplificatore per chitarra prodotto dalla Gibson dal 1950 al 1961), manifesta chiari segnali; la conduzione è gestita dalle due chitarre, più sagomata nello stile quella di Stubbs, secca e ruvida quella di Faherty, non c’è il basso, e hanno in tasca l’immaginetta del grande Hound Dog Taylor and The HouseRockers, come primo riferimento stilistico/strutturale, tributato non a caso, nel secondo disco “Try It…You Might Like It! GA-20 Does Hound Dog Taylor”. Il trio va oltre il tradizionale blues elettrico, non c’è spazio per uno slow o uno shuffle, “The Blues Had A Baby And They Named It Rock’n’ Roll” (Muddy Waters), questo è lo stato d’animo dei GA-20, il sacro blues con forti derive rock’n’roll che a tratti assume contorni ancora più rozzi da garage band, con l’unica eccezione solista, ma poco convincente, di Pat Faherty  che ha omaggiato R.L. Burnside, altro paladino di ipnotici blues che in parte rivestì di rock’n’roll con un altro trio, The Jon Spencer Blues Explosion. I GA-20 hanno basato il concerto soprattutto sui pezzi tratti dal loro ultimo disco, anno 2022, “Crackdown”, ne citiamo alcuni, “Just Beacuse”, “Dry Run”, “I Let Someone In”, “Fairweather”, “Easy On The Eyes”, “By My Lonesome”, in alternanza a cover di Hound Dog Taylor, “Give Me Back My Wig”, “She’s Gone”, “Let’s Get Funky”, e ad una versione di “I Don’t Mind” di James Brown in linea con la loro espressiva cruda schiettezza. Dopo i dischi, anche il concerto non ha del tutto unificato i pareri di alcuni presenti.

 

 

 

 

 

 

Il giorno successivo, 20 Luglio, nello stesso posto, il Chiostro ex Convento di Santa Chiara a Piacenza, è stata la volta di Nikki Hill. Di lei hanno scritto: “se Tina Turner e Little Richard avessero una figlia e la crescessero con l’aiuto degli zii, James Brown e Chuck Berry, sarebbe come Nikki Hill”, e ancora, “se si pensa a Tina Turner come cantante leader degli AC/DC, si avrà la metà del quadro”. Il raffronto con Tina è abbastanza ripetitivo, sarà forse un caso che Nikki Hill ha aperto il concerto con “Travelin’ Band” (Creedence Clearwater Revival), mentre fra i successi di Ike e Tina Turner c’era, “Proud Mary” (sempre (CCR). Carica come una molla, non è stata ferma un attimo, in alcuni atteggiamenti ha ricordato Tina, meno però nelle volute stilistiche dove il r&b e il soul si sciolgono nelle durezze di un granitico rock’n’roll – rock/blues, incalzato anche dalla sua band, il marito Matt Hill e la conosciuta Laura Chavez chitarre, Nick Gaitan basso e Marty Dodson batteria. Senza soluzione di continuità ha proposto pezzi dai suoi dischi, l’ultimo è del 2018, “Feline Roots”, “Poisoning The Well”, Stapped To The Beat”, “Holler Out Loud”, “Get Down Crawl”, dove si è notato un canto dalle forti tonalità, spigliato e confacente alla struttura stilistica impressa, e che sarebbe predisposto per una più marcata deriva black, ma la via di comunicazione di Nikki Hill è con ritmi molto elevati. Di certo la sua vivacità non ha lasciato indifferente il pubblico.

Silvano Brambilla

Foto di Matteo Bossi

 

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