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Recensioni

Layla Zoe – The Lily

14 settembre 2013 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Cable Car Records)
www.cablecarrecords.de
www.layla.ca

Viene dal Canada, più precisamente dal British Columbia. Però ha trovato in Europa la sua casa musicale. Layla Zoe infatti si è fatta conoscere nel nostro continente a partire dalla vittoria in un contest per autori blues in Finlandia nel 2006. Da quell’anno ha incominciato a girare nei festival e nei blues club di Germania, Belgio, Francia, Svizzera e Repubblica Ceca. Nel 2011 ha inciso Sleep Little Girl per la tedesca Cable Car Records collaborando con il chitarrista Henrik Freischlader. Proprio quest’ultimo ha prodotto e contribuito alla scrittura dei brani del settimo album di Layla Zoe, The Lily. E’ un disco basato sulla voce della blueswoman con Freischlader alla strumentazione, escluso l’organo Hammond affidato a Moritz Furhop. Layla Zoe dimostra di masticare bene il linguaggio del blues, avendolo ascoltato sin da piccola e iniziando a cantare a 14 anni. Quindi sa leggerne le varie sfumature, da quelle più vicine al rock (In Her Mother’s House e I Choose You) e al soul (Gemini Lover), mentre il suono tradizionale è valorizzato sia nei tempi veloci (Never Met a Man Like You) sia in quelli più lenti (Father,anche se qui c’è quache indugio di troppo verso momenti alla Janis Joplin). C’è poi il brano che dà il titolo all’album studiato come pezzo di bravura stilistica da Layla e dai musicisti, ambizioso nel suoi 9 minuti di durata e sostanzialmente più caratterizzato dalla chitarra di Freischlader che non dalla voce. The Lily è comunque un album che può piacere agli appassionati di blues e non solo, adatto per il lettore Cd dell’auto per un ascolto on the road. La voce (che compare da sola nel classico Glory, Glory Hallelujah) è convincente e si fa apprezzare traccia dopo traccia, segno di una bella esperienza dal vivo che trova la giusta espressione anche su disco.

Michele Manzotti

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