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The state I'm in

Dopo l’Italian Blues Challenge

30 ottobre 2017 by Michele Manzotti in The state I'm in

www.italianbluesunion.it

Dalla Sardegna alla Norvegia. Sono i Don Leone (Donato Cerchi alla voce, Matteo Leone alla chitarra e alla batteria) ad aver  vinto l’Italian Blues Challenge che si è tenuto a Fermo la sera del 28 ottobre scorso. Originario di Carbonia, con questa vittoria il duo ha staccato il biglietto per il paese scandinavo dove si terrà l’European Blues Challenge nel 2018. Al secondo posto Linda Valori & Maurizio Pugno Band seguiti dai T-Roosters. La rosa dei finalisti era completata dai Broke & Angry, Francesco Garolfi Trio e Deluxe 407. I Don Leone hanno ottenuto un primo posto netto nelle votazioni della giuria, anche se Valori e Pugno sono arrivati secondi con merito e con alcuni giurati che hanno dato a loro il primo posto nelle loro preferenze. Ma nella breve discussione fra i componenti della giuria (di cui chi scrive faceva parte) è stato evidenziato come entrambe le formazioni fossero meritevoli di rappresentare al meglio l’Italia in Norvegia. Don Leone ha conquistato la vittoria grazie all’originalità del progetto, a un’eccellente prova dal vivo, alla preparazione musicale e a quella giusta dose di grinta che evidenzia il linguaggio roots. Questo ha portato a una costante votazione alta dei giurati che ha portato al primo posto. Linda Valori ha invece sfoderato una voce da manuale (fatto sempre più raro e quindi preziosissimo) così come Maurizio Pugno è un chitarrista che suona con gusto e personalità. Giusta menzione anche per i T-Roosters e al loro blues costruito grazie a una creatività di buon livello.

Al di là dell’aspetto musicale, Il Popolo del Blues ha accettato con piacere l’invito dell’Italian Blues Union di partecipare a questa finale. L’Ibu è una realtà, come ha ricordato il presidente Davide Rossi, attiva da due anni all’interno dell’European Blues Union, che (fortunatamente per l’Italia) è presieduta da Davide Grandi.  Ci sono sicuramente dei passi avanti da fare come un maggiore coinvolgimento del pubblico di appassionati (lo splendido Teatro dell’Aquila presentava molti posti vuoti) e una visibilità esterna che riesca ad attirare una maggiore attenzione a livello nazionale. La passione che è alla base dell’organismo è importante e a parer nostro va incanalata in una progettualità a più ampio raggio, un aspetto di cui si è avvertita l’esigenza nella riunione aperta al pubblico del 29 ottobre.

Infine come Il Popolo del Blues salutiamo con piacere due delle tre targhe speciali assegnate nella serata (condotta tra l’altro da un professionista di alto livello come Sergio Mancinelli). Quella a Graziano Uliani per la sua attività come direttore artistico di una realtà solida come il Porretta Soul Festival e quella ad Angelo “Leadbelly” Rossi. Nel 2000 il bluesman pubblicò per la nostra etichetta l’album Jump Up Songs. Un progetto fortemente voluto da Ernesto de Pascale che anche l’altra sera è stato ricordato da Mancinelli sul palcoscenico.

Michele Manzotti

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