il popolodelblues

Recensioni

John Prine – The Tree Of Forgiveness

14 giugno 2018 by pdb in Dischi, Recensioni

(Oh Boy Records)
www.ohboy.com
www.johnprine.com

Qualche tempo fa è scomparso Tom Wolfe, uno dei più grandi scrittori americani contemporanei: la sua cifra stilistica era forse in una visione sarcastica – a volte innegabilmente cinica – della natura umana e delle sue vicende, che però non decadeva mai in puro nichilismo. Se è possibile immaginarne un corrispettivo musicale, John Prine è l’uomo che fa per noi: da quasi 50 anni il cantautore dell’Illinois propone un avvincente misto di causticità e dolcezza che ha pochissimi eguali nel panorama folk contemporaneo. Non è stato facile per Prine arrivare a “The Tree Of Forgiveness”, il primo album contenente unicamente pezzi originali da ben 13 anni: qualche tempo fa le cose si erano messe per il peggio con il ritorno di una brutta malattia, sembrerebbe ora debellata. Ad ogni modo, colui che una volta fu definito da Bob Dylan “un esistenzialista proustiano” è tornato in grande spolvero con un lavoro zeppo di perle che prendono posto senza alcuna difficoltà nelle posizioni migliori del suo già folto catalogo. C’è apparentemente qualche raggio di sole in più rispetto al magnifico predecessore spirituale del 2005,“Fair & Square” del 2005 – lo fanno pensare diversi episodi quali l’iniziale di “Knockin’ On Your Secret Door”, la divertente “Egg & Daughter Nite, Lincoln Nebraska, 1967” o la visionaria “Lonely Friends Of Science”: ma la sensazione può rapidamente mutare se a fare presa nell’equilibrio generale è la nota oscura di “Caravan Of Fools”, o gli amori discreti e malinconici di “Summer’s End” e “I Have Met My Love Today”. In poche parole il classico rincorrersi delle stagioni dell’anima che una volta di più Prine porta a sublimazione, chiudendo poi con l’ironia a lieto fine di “When I Get To Heaven”. E’ proprio qui, nei minuti finali, che scopriamo cosa sia veramente l’Albero del Perdono: una sorta di nightclub che Prine intende fondare una volta in paradiso (perché è lì che finirà, ne siamo certi) in cui invitare e perdonare amici e nemici, compreso qualche critico musicale meno simpatico. Un gran bel disco, un inno alla vita degno delle migliori cose del suo autore.

Pietro Rubino

 

Tracklist

 

1. Knockin’ On Your Screen Door

2. I Have Met My Love Today

3. Egg & Daughter Night, Lincoln Nebraska, 1967 (Crazy Bone)

4. Summer’s End

5. Caravan of Fools

6. Lonesome Friends of Science

7. No Ordinary Blue

8. Boundless Love

9. God Only Knows

10. When I Get To Heaven

 

Tagged ,

Related Posts