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Jazz in Ungheria, l’etichetta Bmc / 4

5 novembre 2019 by Michele Manzotti in Special
www.bmcrecords.hu

Ritroviamo con piacere questo trio già apprezzato da vivo a jazzahead! 2018 e su disco, sempre dell’etichetta ungherese. Accanto al leader Daniel Erdmann al sax tenore troviamo il violista e violinista Théo Ceccaldi e il vibrafonista Jim Hart. La loro ricerca sonora è di grande interesse senza per questo indugiare a sperimentalismi: seguono percorsi melodico-armonici che sembrano muoversi autonomamente, ma senza mai abbandonare il lavoro d’insieme. Ottima anche la scrittura di Erdmann con brani quali Except the Velvet Flag e Abstract Love Song.

Erdmann partecipa anche al quintetto della pianista giapponese Aki Takase. Come spesso accade con le soliste che provengono dal paese asiatico, lo stile è particolarmente irruento e in questo è ben supportata dai musicisti, uno dei quali (Dj Illvibe) destinato all’elettronica. Non mancano i momenti cantabili come in Les Constructeurs, ma le tracce non lasciano respiro. Lasciando anche bei ricordi come Thema Prima, Monday in Budapest, Berlin Express.

In L’arbre rouge c’è la presenza di un altro componente del primo trio citato, Théo Ceccaldi, insieme a Valentin Ceccaldi al violoncello, Sophie Bernardo al fagotto e Joachim Florent al contrabbasso accanto al leader e compositore Hugue Mayot ai sassofoni e al clarinetto. Un musicista a cui dobbiamo fare i complimenti per un progetto che viaggia tra jazz e linguaggio classico grazie anche alla strumentazione proposta. Ispirazioni quali Stravinskij, Debussy e il minimalismo entrano in una ricerca originale di scrittura che dà l’idea di saper guardare verso il futuro. Citiamo come esempi Champ D’insouciance e La Timidité des Cimes.

Concludiamo con il progetto multidisciplinare del violoncellista Vincent Courtois insieme a Sebastien Brun alla batteria e all’elettronica e al tenorista Robin Fincker. Attorno a loro Les Démons de Tosca si possono aggiungere altri musicisti, attori ed esperti di arti visuali. Questa incisione è stata realizzata all’Opus Jazz Club del Budapest Music Center dal solo trio: il libretto di Tosca è l’ispirazione con i demoni che interferiscono nel processo creativo. Abbiamo parlato di libretto perché fortunatamente la musica di Puccini è lasciata da parte (se non in qualche citazione) a favore di un progetto originale di grande forza drammatica (consigliamo le tracce Waiting for Sadness e San Andrea).

Michele Manzotti

(c) Riproduzione riservata

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