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Silvio Brambilla – Hashtag

25 maggio 2020 by pdb in Dischi, Recensioni

(Produzione indipendente)
www.silviobrambilla.it

Suonare le parole, guardare la musica, ascoltare le immagini. Nell’universo digitale di Silvio Brambilla riusciamo ad immergerci con tutti i sensi nella musica e nel suo significato. Tecnologico e romantico al tempo stesso, il cantautore ci racconta il nostro mondo, con la sensibilità della tradizione e il linguaggio della contemporaneità. Dopo tre anni dal suo ultimo singolo “Sidewinder”, Brambilla torna con un nuovo lavoro,“Hashtag”. Quattro tracce rappresentano un segno di continuità e, allo stesso tempo, di rottura con il passato musicale dell’artista. Fiorentino, l’artista è membro di alcune formazioni e cura la parte audio-visiva di molte produzioni del Maggio Musicale. Tra le novità c’è sicuramente la volontà di ridurre al minimo gli strumenti per avere “suoni più crudi e arrangiamenti diretti”. I temi sociali rappresentano invece la costante di Brambilla, che sente umanamente e profondamente argomenti forti, che ha vissuto direttamente. L’idea musicale è quella della filastrocca, capace di raccontare grandi verità in maniera diretta, con la semplicità popolare. Il musicista diventa un cantastorie, giocoliere di emozioni e parole chiave, hashtag, che oggi scandiscono i ritmi del nostro tempo. Da bravo poeta digitale, il cantautore ha realizzato una raccolta certosina degli hashtag più diffusi su internet. Il punto successivo è stato dare un senso logico e quindi musicale a questo carosello di parole. Nel singolo ‘Hashtag’, presentato con un video di grande impatto, si rivela la scelta di vestire in maniera elettronica la filastrocca digitale di Brambilla. “Tu” è un brano più vicino alla melodia della ballata. Le ‘carezze’ del piano accompagnano la prima dichiarazione d’amore musicale del cantautore. Un frizzante mix di elettronica ci racconta, quasi in maniera onomatopeica, il confronto tra un bambino e un missile che distrugge la sua casa. “Sidewinder” è una canzone avveniristica, simile alle colonne sonore dei manga giapponesi. Nel conflitto di suoni e simboli riusciamo a interrogarci sulla coerenza dei paesi democratici che detengono mezzi e piani di distruzione di massa. “Il mio limite – spiega l’autore-, se lo possiamo definire cosi, nei dischi, con il passare negli anni è il ripetermi nei riferimenti contro tutto ciò che non si avvicina al mio modo di vivere e di pensare, ai miei ideali e principi”.

Laura Tabegna

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