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Enzo Panichi – Stomp

16 novembre 2020 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(Il popolo del Blues / Audioglobe)
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Disco di esordio per il polistrumentista toscano Enzo Panichi, un lavoro ricchissimo di musicisti e di contaminazioni. Il musicista di Pistoia in dieci brani racchiude tutte le sue passioni e lo fa con un album godibile. “La gioia per la musica” brano di apertura) è una dichiarazione d’amore a questa arte con un sound trascinante tra elettronica, percussioni ed efficaci cori, “La donna del sud” (“Tu sorgi dalla terra e vieni dal mare, le tue braccia hanno affrontato montagne da scalare, dentro un petalo di fiore celi il tuo sorriso, si specchia sul tuo volto inferno e paradiso, la tua pelle è terra, la tua anima è mare”) si divide tra i sapori zigani del violino e interventi rap, “Ricordo di un’estate” (“C’erano cartoline, braccialetti e sale giochi, la sera un po’ di fila a un telefono a gettoni e la brezza leggera di sabbia e di mare, il ricordo di un’estate”) ha un vestito vintage anni Sessanta, con un tocco di nostalgia, “La rumba dell’amor” ci porta in zona ballabili con la tromba molto tex mex. Echi di swing e melodie alla Buscaglione per la successiva ” Cicca e caffè”, la titletrack “Stomp” è un funky bizzarro con citazioni di brani famosi, sax, tromba e didgeridoo e l’intervento efficace del coro Pistoia drummers, “Beppe e la luna” (“Ma in una notte di qualche anno fa, in primavera o giù di là, un disco volante dal cielo arrivò, e sulla luna Beppe portò, Beppe, Beppe e la luna, Beppe voleva la luna, Beppe amava la luna, Beppe, Beppe e la luna”) è una deliziosa ballad anni quaranta con una bella sezione fiati, ottime venature progressive tra flauto traverso, chitarra elettrica e Hammond per la successiva “Ni’ padule” (“La morsa è stretta, libero in gabbia, nessuno si addentra per avere la mia taglia, ma resto saldo al mio pensiero, qui nella melma troverò il mio sentiero”), “L’onda anomala” (“Inseguo con gli occhi la scia di un aereo, fa da rotta a un gabbiano, diventa sentiero, tutto è veloce lento costante, il giorno che muore poi sempre rinasce”) ci porta verso atmosfere etniche, per arrivare al finale di “Aspettando il mattino” (“Il buio è passato, il cielo è schiarito, un raggio di luce accarezza il tuo viso, non ti svegliar, resta a sognar, il sole verrà in questa domenica”) brano molto delicato con una lunga coda sperimentale. Enzo Panichi ha scritto testi, musiche, arrangiato e realizzato un disco corale facendosi aiutare nel canto da Damiano Innocenti, Enzo Lombardi, Mister Palmigiano, Elio Capecchi (che ha curato la graphic art in stile pop), Vasco Bernardini e da tantissimi musicisti. Un lavoro fresco, solare, trascinante che ci presenta Panichi come un vero mattatore di generi musicali.

Marco Sonaglia

 

Tracce

La gioia per la musica

La donna del sud

Ricordo di un’estate

La rumba dell’amor

Cicca e caffè

S.t.o.m.p.

Beppe e la luna

Ni’ padule

L’onda anomala

Aspettando il mattino

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