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foto (c) Luca Concas concesse dal Ravenna Festival
E’ passato un po’ di tempo da quando il gruppo era formato da otto cantanti, un contrabbasso e una batteria. E da quando la loro versione dell’Aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach fu scelta da Piero Angela per il suo programma Superquark. Oggi The Swingles, evoluzione 2.0 degli Swingle Singers, sono in sette e il repertorio ha subìto un’evoluzione logica. Ma il Bach jazzato del primo periodo (1963) resta in repertorio (oltre all’Aria anche la Badinerie dalla Suite numero 2) per non spezzare un legame molto stretto. Accanto ad autori classici e al jazz però il gruppo vocale ha scelto varie strade: la composizione originale, il recupero del rock britannico e il folklore internazionale. Forse proprio questo è il filone in cui i sette cantanti si sentono più a loro agio sulla scia dell’ultimo album fisico, Folklore del 2017, perfezionandolo fino ad oggi. Lo dimostrano i brani scelti dai sette cantanti (Federica Basile, Joanna Goldsmith-Eteson, Imogen Parry, Oliver Griffiths, Jon Smith, Jamie Wright, Edward Randell) nel loro concerto dal titolo Evolution alla Rocca Brancaleone per il Ravenna festival. Una resa splendida è stata rappresentata da brani provenienti dall’Afghanistan e dalla Bulgaria, così come da Nana (da Siete canciones populares españolas) di Manuel De Falla ispirato dalla cultura popolare, da Forgotten di Griffiths e Goodbye England della cantautrice Laura Marling che entrambi contengono una forte anima folk. Non ce ne vorranno gli altri componenti se citiamo l’italiana Federica Basile splendida solista in Tokyo Sunrise di LP, ma rimediamo subito citando anche l’altrettanto splendida attitudine jazz di Jon Smith in Hallelujah I Love Him So di Ray Charles. Un concerto non particolarmente lungo ma molto apprezzato dal pubblico, oltre che dalla formazione come detto più volte dal palco, tornata a esibirsi insieme dopo i mesi della pandemia.
Michele Manzotti
Scaletta
Manuel de Falla (1876-1946), Nana (da Siete canciones populares españolas), arr. J. Goldsmith-R. Eteson
Arcangelo Corelli (1653-1713), Concerto grosso, op. 6 n. 8, “fatto per la Notte di Natale”, arr. R. Eteson
Laura Marling, Goodbye England, arr. E. Randell
Oliver Griffiths, Forgotten
Johann Sebastian Bach (1685-1750) Aria sulla quarta corda, arr. W. Swingle
Johann Sebastian Bach Badinerie, arr. W. Swingle
Bučimiš (canto tradizionale bulgaro), arr. C. Wheeler/E. Randell
Tokyo Sunrise – LP, arr. J. Smith
Ray Charles (1930-2004), Hallelujah I Love Him So, arr. E. Randell
Radiohead, 15 Step, arr. E. Randell
Lovers’ Desire (canto tradizionale afgano), arr. E. Randell
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