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Special

Linguaggi di classica

15 febbraio 2022 by Michele Manzotti in Special

J. S. Bach – Three For One (Ecm New Series / Ducale) 

La discografia delle opere di Johann Sebastian Bach segue generalmente binari consueti (come Suites, Brandeburghesi, i pezzi famosi per tastiera). Qui invece pagine dedicate all’organo e tratti dalle cantate sacre sono trasformati in composizioni per trio (pianoforte-violino-violoncello)  o pianoforte solo. Protagonista del progetto è il pianista Fred Thomas, insieme alla violinista Aisha Orazbeyeva e alla violoncellista Lucy Railton. Il compositore tedesco viene quindi evidenziato con sonorità e spirito esecutivo che si sarebbero percepiti nei secoli successivi. Thomas è riuscito a rispettare l’architettura bachiana (si ascoltino le composizioni BWV 196, 633 e 767) dandole una veste nuova e affascinante.

György Kurtág e Antonín Dvořák – Parker Quartet, Kim Kashkasian viola (Ecm New Series / Ducale)

Buona parte del disco è dedicata al compositore ungherese, classe 1926, di cui il Parker Quartet presenta i Six moments musicaux e l’Officium Breve, suddiviso in quindici movimenti. Un omaggio importante a un autore che ha affiancato la formazione di Boston durante la registrazione. Il suo mondo sonoro è appartenente al secondo Novecento, unito alla tradizione popolare della sua terra e all’ispirazione religiosa colta senza dimenticare le forme classiche dando ad esse spunti narrrativi. Ma il quintetto di Dvořák con Kim Kashkasian elemento aggiunto fa esplodere la cantabilità senza apparente contrasto con il linguaggio di Kurtág, diventandone anzi un compagno di viaggio musicale ben assortito.

Johannes Brahms, Original Trasncription for piano four hands – Stefania Redaelli Gabriele Del Santo (Aulicus Classics)

Se c’è un compositore ottocentesco che ha caratterizzato in modo sublime la musica da camera, questi è Johannes Brahms, Per questo suscita curiosità la serie di trascrizioni che lui stesso fece di suoi tre quartetti per archi e di uno per archi e pianoforte dedicate al pianoforte a quattro mani, Una situazione da salotto che però presupponeva esecutori di grande abilità tecnica. La prova è stata affrontata in due Cd dai pianisti Stefania Redaelli e Gabriele Del Santo: l’ostacolo è superato proprio per avere evitato l’atmosfera salottiera andando a fondo nell’affascinante scrittura brahmsiana.

Fauré Ravel De Falla Prokofiev – Marsida Koni (Aulicus Classics)

Quattro autori diversi l’uno dall’altro che rappresentano altrettanti modi diversi per descrivere il passaggio tra XIX e XX secolo senza immergersi nelle avanguardie. L’attenzione è però puntata su due di essi: Maurice Ravel e Sergej Prokofiev di cui la pianista albanese propone due pagine di grande interesse oltre che bellezza. I cinque Miroirs dell’autore francese si esaltano nella melodia che si fa rarefatta, mentre la Sonata op. 83 n.7 del maestro russo è un capolavoro di ingegno ritmico. Fauré e De Falla in questa incisione fanno da introduzione e da ponte, ma in modo giusto.

Niccolò Paganini e Mauro Giuliani. Due italiani a Vienna – Saverio Gabrielli e Lorenzo Bernardi (Da Vinci Classics / Egea)

Paganini è conosciuto come virtuoso e compositore per violino, ma era anche un ottimo chitarrista. Giuliani è uno degli autori più noti delle sei corde classiche. Così Saverio Gabrielli (violino) e Lorenzo Bernardi (chitarra) hanno deciso di unire i due autori e i propri strumenti per raccontare in musica un periodo storico e una situazione comune, quella di trovarsi della capitale dell’Impero Asburgico. Si tratta di una recupero di pagine poco conosciute ma che rivelano freschezza di ispirazione e sostanza strumentale. A completare il disco una composizione dell’autore e violinista tedesco Louis Spohr, prima registrazione assoluta nella trascrizione di Anton Diabelli.

Angela Tirino – The Young Clara. Piano Works vol.1 (Urania Records)

La Clara in questione è Clara Schumann, che non solo visse accanto al più noto Robert, ma che era una protagonista assoluta della musica del suo tempo, come pianista, compositrice e punto di riferimento per tanti esecutori. La sua produzione non è adeguatamente valorizzata, e bene ha fatto la pianista Angela Tirino a varare un progetto ambizioso che nel titolo prelude ad altri episodi. Se vi incuriosce la giovane Clara qui trovate quasi 80 minuti con una Sonata in Sol minore di grande fascino, oltre a Polonaises, Romances, Soirées Musicales e l’improvviso Souvenir de Vienne. Una gigante, senza dubbi di smentita.

Michele Manzotti

Link

www.ecmrecords.com

www.aulicusclassics.com

https://davinci-edition.com/

www.uraniarecords.com

 

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