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Mario Bonanno/Stefania Rosso – Che mi dici di Stefano Rosso? Fenomenologia di un cantautore rimosso

18 maggio 2023 by Marco Sonaglia in Libri, Recensioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Paginauno)
www.edizionipaginauno.it
Pag. 160, Euro 19,00

Quindici anni fa ci lasciava Stefano Rosso, cantautore geniale e dimenticato in fretta. Eppure le sue canzoni parlavano di vita vera in maniera diretta e tagliente, da vero cantore del popolo, perché lui era parte del popolo, lontano da atteggiamenti divistici, era semplicemente Stefano, l’amico di tutti. Nel 2011 era uscito il primo ed unico libro dedicato alla sua figura “Che mi dici di Stefano Rosso? Fenomenologia di un cantautore rimosso” scritto dal noto critico musicale Mario Bonanno e da Stefania Rosso, figlia del cantautore. Da anni il libro è diventato un oggetto per cultori, oramai fuori catalogo e quindi introvabile. L’attenta e coraggiosa casa editrice Paginauno ha deciso di ristamparlo con alcune modifiche alquanto interessanti. L’ossatura del libro è rimasta più o meno la stessa. C’è una breve introduzione dei due autori e poi si arriva a raccontare la vita e soprattutto la produzione del cantautore. Dagli intensi anni settanta con i grandi successi di “Una storia disonesta”, “Allora senti cosa fo’”, “Bioradiofotografie”, passando per gli anni ottanta, compresa una partecipazione al festival di Sanremo nel 1980 con la pungente e ironica “L’italiano” ed altri dischi sempre interessanti, fino ad arrivare agli ultimi lavori come “Mortacci” e “Piccolo mondo antico” registrati a casa, in piena solitudine, ma grondanti della sua originale poetica. Poi ci sono le testimonianze e i ricordi di illustri colleghi come Mimmo Locasciulli, Claudio Lolli, Edoardo De Angelis, di amici come Andrea Tarquini, Ernesto Bassignano, Andrea Carpi, produttori discografici, giornalisti, scrittori da Massimo Di Cicco a Lino Fabrizi, Antonino Campisi, Francesco Giannattasio, Marcello Barilla’, Diego Protani. Nella prima edizione era presente una piccola galleria fotografica e un cd con una registrazione live al Folkstudio nel 1993. In questa nuova invece trovate una postfazione di Stefania Rosso così intensa che mette i brividi e fa scendere anche qualche lacrima. Poi la perla finale “L’osteria del Padreterno”, una commedia musicale romanesca con i testi e le musiche di Stefano Rosso, le illustrazioni di Antonella Orsaja. Un documento straordinario, mai visto prima, che saprà conquistare il cuore dei lettori. Che altro aggiungere? A parte quello di consigliare questo volume che restituisce la giusta dignità ad un cantautore che ha fatto la storia della nostra canzone, che ha saputo raccontare un’epoca con uno stile unico e personale, da anarchico puro, senza compromessi e lontano dai giochi del potere discografico. “Libertà Io ti ho dato tutto, anche i testi e la mia voglia di cantar, pensare che volevo fare il violinista e mi ritrovo a far canzoni da estremista”. Te ne siamo ancora grati, caro Stefano.

Marco Sonaglia

 

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