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Fabio Cinti e Alessandro Russo – Guardate com’è rossa la sua bocca, 8 canzoni di Angelo Branduardi per pianoforte e voce

18 febbraio 2024 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

Ams Records
https://www.fabiocinti.it/

Quando si decide di omaggiare un maestro della canzone d’autore italiana ci vuole prima di tutto coraggio e poi rispetto. Due parole che si colgono perfettamente nel nuovo lavoro di Fabio Cinti con Alessandro Russo dal titolo “Guardate com’è rossa la sua bocca, 8 canzoni di Angelo Branduardi per pianoforte e voce”. Cinti oltre ad essere un ottimo cantautore e un grande interprete, la sua rilettura di Battiato, è da seguire come punto di riferimento. Branduardi è un cantautore prima di tutto originale, con un mondo musicale variegato, ricco di suoni. Con questo lavoro Cinti e Russo lo riportano all’essenza, senza privarlo della sua forza. Otto tracce prodotte e arrangiate da Fabio Cinti (Voce), con adattamenti per pianoforte di Alessandro Russo, la produzione esecutiva di MVA Productions e Matthias Scheller per AMS records e un’introduzione scritta da Fabio Zuffanti. Si inizia con “Il dono del cervo” (“Alla fiera dell’Est” 1976) con un bellissimo arrangiamento che Branduardi propone in duo con Fabio Valdemarin nel tour ancora in corso, seguita da “Fou de love” (“Domenica e lunedì” 1994) scritta insieme al talento geniale di Pasquale Panella, tratteggiata da un robusto accompagnamento e dai fraseggi del pianoforte. Si prosegue con due classici del primo periodo: “Sotto il tiglio” (“Alla fiera dell’Est 1977) cullato da delicati arpeggi e “La luna” (Album omonimo del 1975) con la lunga introduzione strumentale, proprio come vuole la tradizione branduardiana. Fa piacere trovare un gioiello alquanto dimenticato come “Casanova” (“Si può fare” 1993) in una veste da manuale tra il malinconico e il sognante, grazie anche alla voce limpida di Cinti. “Confessioni di un malandrino” (“La luna” 1975) è un manifesto, preso in prestito dalla poesia “Confessioni di un teppista” del grande poeta russo Sergej Aleksandrovič Esenin, con un bell’intreccio tra pianoforte e clavicordo, che troviamo anche nella successiva “La volpe” (“Cercando l’oro” 1983), un’altra perla da riscoprire, in un’atmosfera notturna e nebulosa. In chiusura non poteva mancare “Alla fiera dell’Est” (1976) con le dinamiche del pianoforte e gli inserti vocali di taglio polifonico. Cinti e Russo hanno realizzato un ottimo omaggio, rifinito con cura certosina. Un’ attenzione maniacale alla parola, che viene scandita e cantata con lucentezza, senza tralasciare il tappeto musicale sempre raffinato, elegante e mai scontato. “Lei profuma d’arancio” cantava Branduardi, noi possiamo affermare che questo disco profuma d’amore.

Marco Sonaglia

 

Tracklist

Il dono del cervo

Fou de love

Sotto il tiglio

La luna

Casanova

Confessioni di un malandrino

La volpe

Alla fiera dell’Est

 

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