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Recensioni

David Crosby, Teatro del Giglio, Lucca, 9 dicembre 2014

11 dicembre 2014 by Giulia Nuti in Concerti, Recensioni

(Foto © Eleanor Stills & Buzz Person)

 “Non mi capita spesso di salire da solo su un palco con la chitarra”, racconta David Crosby al pubblico del Teatro Del Giglio di Lucca, tutto esaurito per l’occasione.
La frase sintetizza la straordinarietà di uno spettacolo che non si vede certo tutti i giorni. Crosby si è esibito senza l’ausilio di accompagnamenti, assoli  e neanche delle tanto amate armonie vocali di Crosby, Stills & Nash, restituendo le sue canzoni nella loro essenza, “nude” (come lui stesso le ha definite), così come sono nate.
Il concerto, parte di un mini tour di sole tre date che lo ha visto esibirsi al Teatro Sociale di Como e come ospite a Sanremo nella serata di consegna delle Targhe Tenco, è stata una straordinaria prova di cantautorato, con un David Crosby in forma e ironico sul palco (nonostante i concerti fossero stati in dubbio per problemi di salute).
Corsby ha regalato una scaletta personale (suddivisa in due set) che ha dimostrato che, nonostante i lunghi anni di carriera, la voglia di sperimentare è  ancora tanta.
L’artista californiano, assieme ai classici, ha eseguito due brani nuovissimi, There’s Somebody Home e What Makes it so, oltre ad assaggi dal recente album Croz (If She Called, Time I have).
Un Crosby confidenziale, all’inizio quasi incredulo nel trovarsi da solo di fronte  ad un teatro gremito e con davanti a sé una missione non semplice da portare a termine (“sarà una serata pazza…” – ha detto scherzando), che non ha tardato però a calarsi perfettamente nell’inedita dimensione acustica.
Sul fronte dei classici, ha scaldato i motori con Everybody’s been burned dal repertorio dei Byrds (che ha definito “la prima canzone veramente bella che abbia mai scritto”).
Si è poi divertito a pescare da vari cassetti del suo archivio di canzoni, omaggiando le varie formazioni che lo hanno visto protagonista. Ottime (e acclamate) le sue versioni di Naked in the Rain (dal repertorio con Nash) e The Lee Shore (CSNY), ma toccanti anche brani del secondo set come l’apertura Carry Me, all’insegna di un concerto che non si è concesso neanche un momento di stanchezza.  Bella anche la cover di For Free di Joni Mitchell (come molti ricorderanno, legata per un periodo sentimentalmente a David), arguta riflessione sul mondo dello spettacolo che Crosby ha riproposto “per il contenuto”.
In chiusura ha regalato Deja Vu e Guinnevere (“mi ero promesso di suonare almeno due brani che avevate già sentito”, ha ironizzato), seguite da Cowboy Movie come bis, suggellando il gran finale di una serata che davvero ha lasciato il segno.

Giulia Nuti

Scaletta:

Rusty and Blue
Everybody’s Been Burned
Where will I be/ Page 43
Naked in the rain
The Lee Shore
If she called
Triad
Thousand Roads
For Free
Tracks in the dust

Carry Me
What Are Their Names
What Makes it so
Time I have
In my dreams
There’s Somebody Home
Déjà Vu
Guinnevere

Bis: Cowboy Movie

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