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Recensioni

Ezio Guaitamacchi – La storia del Rock

31 dicembre 2014 by Michele Manzotti in Libri, Recensioni

Hoepli
www.hoepli.it
pp. 508, euro 29,90

Ha legato il suono nome alla rivista Jam, viaggio nella musica, da lui stesso fondata. E di percorsi in mezzo a questa ne ha fatti tanti. Il giornalista Ezio Guaitamacchi ha quindi deciso di metterli nero su bianco dando alle vicende del rock una dignità storica. Il volume La storia del Rock da lui firmato, è appena uscito per la Hoepli. “Si tratta di una summa di 30 anni di carriera _ spiega Guaitamacchi _ che parte da un assunto importante. Il Rock è una forma d’arte popolare che scaturisce da un determinato contesto storico e sociale”.

Quale ruolo ha secondo lei il Rock?

“In queste pagine voglio ribadire non solo le origini anglo americane di questa musica, ma rafforzare un discorso importante. A sessant’anni dalla sua nascita (era il 5 luglio 1954 quando Elvis Presley incideva il suo primo 45 giri) è giusto che venga riconosciuta oggi a tutti gli effetti a uno status artistico a livello assoluto”.

Come mai è arrivato a questa conclusione?

“Perché il fatto di essere musica e arte a livello popolare riflette ciò che è la vita. Infatti il Rock ha influenzato centinaia di milioni di persone e per certi versi continua ancora a farlo. Nei decenni passati poi ci sono stati grandi maestri come il già citato Bob Dylan, Elvis Presley, i Beatles: sono certo che verranno riconosciuti come geni dell’umanità alla pari di Leonardo, Chopin o Picasso. Forse anche con qualcosa di più perché credo che tutti quelli che hanno contribuito alla crescita del Rock nella sua epoca d’oro hanno influenzato il pensiero, le mode i modi e gli stili di vita”.

Questo succede ancora oggi?

“Si anche se il Rock ha perso ormai la sua funzione: come tutte le forme d’arte ha avuto un momento di genesi, di massima espressione di inevitabile declino. Ma credo sia importante ribadire questa cosa e “urlarla” per le generazioni a venire perché non si può certo parlare di una passione momentanea avuta da milioni di persone”.

 

Michele Manzotti

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