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The Trip – Caronte 50 Years Later

26 dicembre 2021 by Marco Sonaglia in Dischi, Recensioni

(Ma.ra.cash records)
http://store.maracash.com/

Tempi di anniversari importanti: propio cinquant’anni fa usciva “Caronte” dei The Trip, un disco manifesto di quella che è stata la grande stagione progressive in Italia. Nel corso degli anni il gruppo ha cambiato varie formazioni, due elementi storici come Joe Vescovi e Wegg Anderson hanno lasciato questa terra troppo presto. Poco prima di morire Vescovi chiede a Pino Sinnone (il primo batterista) di formare una band che continuasse a suonare la musica dei Trip. Dal 2019 la band ha una formazione stabile guidata da Sinnone con Andrea Ranfa alla voce (cantante dei Vanexa che vanta varie collaborazioni con Ian Paice dei Deep Purple), Carmine Capasso alle chitarre (cantautore e sessionman di alto livello), Andrea D’Avino all’hammond, tastiere e cori , Tony Alemanno al basso e alla voce. Il 2021 è l’occasione giusta per risuonare questo gioiello con un sound rinnovato, più moderno, ma sempre rispettoso del proprio passato. Il disco si apre con un inedito “Acheronte” scritta dal chitarrista Carmine Capasso, dove la voce di Ranfa prima recitante e poi sotenuta dai vocalizzi ci invita a traghettare verso le anime dannate. “Caronte l” è subito un tuffo nel passato, le tastiere di D’Avino svettano di acidità e gli intrecci di chitarra e batteria mostrano una band bella compatta. In “Two brothers” irrompe la voce sicura di Andrea Ranfa, con un timbro che in alcuni momenti ricorda il grande Robert Plant, mentre l’Hammond e il basso si rincorrono perfettamente con la tagliente chitarra elettrica. “Little Janie” è un chiaro omaggio a Janis Joplin, con un pianoforte che sostiene una forma classica di canzone, dal sapore vagamente pop caratterizzato dalle armonizzazioni delle voci. Arriviamo al capolavoro del disco con “L’ultima ora e Ode a Jimi Handrix”. Dieci minuti cavalcati dall’Hammond dall’atmosfera barocca (importante la lezione di Bach) e dalla chitarra solista che omaggia in maniera sofferta il genio della sei corde. Lo strumentale “Caronte II ” chiude idealmente il disco, con un bel groove di basso e Hammond sopra l’incisiva chitarra. C’è però ancora spazio per due interessanti ripescaggi. “Una pietra colorata ” ( dal disco d’esordio ” The Trip ” del 1970) è un brano dal taglio più rock, con qualche sfumatura blues in attesa della futura evoluzione progressive. “Fantasia” invece proviene dal film “Terzo Canale Avventura a Montecarlo” del 1970, dove il gruppo veniva immortalato mentre suonava al Festival Pop di Caracalla. Entrambi i pezzi sottolineano la grande versalità di Ranfa che si conferma come una delle voci più interessanti del panorama hard-rock e la bella pasta strumentale del gruppo. Un disco ben curato sia nella parte grafica, che in quella musicale, nonostante sia stato registrato a distanza durante il lockdown. Non è la classica operazione amarcord, ma qualcosa di più, ci piace immaginarlo come un seme da cui nasceranno nuovi e ottimi frutti, perchè la band è viva più che mai e si sente, caspita se si sente.

Marco Sonaglia

 

Tracce

Acheronte

Caronte l

Two brothers

Little Jane

Ultima ora e Ode a Jimi Hendrix

Caronte II

Una pietra colorata

Fantasia

 

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