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Special

Giovani e indipendenti a Sanremo 2022

4 febbraio 2022 by Michele Manzotti in Special

Yuman, 2 febbraio 2022

Nella nostra classifica lo avevamo messo subito dopo Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Yuman, ovvero Yuri Santos Tavares Carloia, romano 26enne con il padre originario di Capo Verde, con “Ora e qui” ha presentato nella prima serata del festival il suo suono originale e di grande interesse. Un brano in italiano che mostra ascolti di artisti da Oltreoceano e che precede l’Ep “Qui” in uscita l’11 febbraio.

Nel suo brano abbiamo percepito un grande amore per la black music, soprattutto per il Soul.

“E’ proprio così, il Soul è il mio mondo. Tra le mie grandi passioni ci sono Aretha Frankin, Marvin Gaye, James Brown. Sono personaggi fondamentali per la mia formazione musicale”-

Come nasce “Ora e qui”?

“Il mio produttore Francesco Cataldo ed io abbiamo scritto in un primo tempo il pezzo in inglese. Poi abbiamo lavorato insieme a Tommaso di Giulio, che ha preparato il testo in italiano facendo un lavoro bellissimo nell’abbinare i versi al linguaggio musicale”.

Nella serata delle cover sarà insieme alla pianista Rita Marcotulli, una musicista di grande esperienza. Come è lavorare con lei?

“Rita una persona straordinaria dal punto di vista musicale, ma anche umano grazie al suo carattere e alla sua allegria. Con lei sento una grande sicurezza sul palco”

La scelta di “My Way” di Frank Sinatra è sua oppure è stata condivisa con altri?

“E’ una scelta fatta insieme alla mia produzione, ma è anche vero che un brano devo sentirlo mio prima di affrontarlo”.

La classifica dei giornalisti della Sala stampa la vede al penultimo posto

“Ho tutto il tempo per far loro cambiare idea”.

Foto Claudia Pajewski

Ditonellapiaga (con Rettore), 3 febbraio

“Eravamo nel retropalco tranquille a chiacchierare tra noi, quando arriva Elisa chiedendoci ‘Ma non siete emozionate?’ Io le rispondo: ‘No, anzi non vediamo l’ora di saiire sul palco”. Rettore, anche in conferenza stampa è allegra e scatenata, così come Ditonellapiaga, ovvero la 24enne romana Margherita Carducci. Anzi davanti alle domande giocano e scherzano così come in un’esibizione, Insieme hanno portato a Sanremo “Chimica” piazzandosi nella parte alta della classifica provvisioria e facendo il pieno di consensi sulle reti socali. “Ci siamo conosciute a ottobre – spiega Rettore – siamo diventate amiche per la pelle e non ci lasceremo mai. Margherita è sensibile,giudiziosa, dolce e coccolona”. “A me interessa che il brano sia arrivato a un pubblico più vasto possibile – continua Ditonellapiaga commentando il successo social -. Non ci rivolgiamo solo ai giovani, come abbiamo dimostrato nel video in cui ci sono persone di tutte le età. Inoltre è stata una scelta giusta quella di presentarci in duo. Anche Rettore è sensibile ma soprattutto è un mito”. Commentando la differenza tra il 2021, dove partecipò ai duetti, con quest’anno Rettore aggiunge che senza il pubblico in sala si è concentrata di più. Infine la hit di Sanremo preferita: per Rettore le “Pietre” di Antoine, per Ditonellapiaga “Salirò” di Daniele Silvestri. Scelte nel segno del ritmo, come quello di “Chimica” e della cover, l’inossidabile “Nessuno mi può giudicare”. (Foto Chiara Minelli)

Giovanni Truppi, 3 febbraio

“Vengo dal circuito indipendente, ma sono tre anni che lavoro con una major. Trovo naturale che sia stata programmata la partecipazione al festival”. Giovanni Truppi, reduce dai premi Lunezia e del Mei (Meeting Etichette Indipendenti), ha presentato sul palco dell’Ariston ”Tuo padre, mia madre, Lucia”, brano tipicamente cantautorale e forse fuori dagli schemi abituali del festival. “Io però penso che il cantautorato non sia una categoria – spiega il musicista – tanto che in questo festival non sono solo io a scrivere e al tempo stesso cantare la propria canzone”. Riguardo al proprio pezzo spiega che lo rispecchia totalmente, e i coautori (tra cui Pacifico) hanno compreso la sua proposta musicale:”Ho voluto conservare tutti gli spigoli che appartengono al mio modo di scrivere”. Sul video dice di essere molto amico del regista Francesco Lettieri e che gli è piacuta molto l’atmosfera da piano bar ricreata nelle immagini anche perché in parte gli appartiene. E per la scelta della cover (“Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André) Truppi racconta che il testo è un compendio di istanze che lo coinvolgono e si dice onorato di avere al suo fianco Vinicio Capossela in questa occasione. Alla domanda se preferisce il premio della critica o il podio del festival risponde: “Ovviamente sono contento di essere tra i favoriti per la critica, ma sono venuto per raccogliere il più possibile da questa avventura”. (Foto Mattia Zoppellaro)

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