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Extraliscio in viaggio verso Sanremo

27 febbraio 2021 by Michele Manzotti in Special

www.extraliscio.it

Foto 1 e 2 Manuel Palmieri 

Foto 3 Spillo da pagina Facebook di Enrico Milli

Extraliscio, il progetto nato nel 2015  dall’incontro tra le star del liscio Moreno Conficconi e Mauro Ferrara e il rocker Mirco Mariani punta sempre più in alto. Il sodalizio nato in Romagna, benedetto in terra toscana a Valdazze è oggi giunto alla vetrina più importante della musica italiana, quella del 71° Festival di Sanremo. Complice appassionata di questo progetto è Elisabetta Sgarbi, che dopo aver girato il film Punk da Balera in corsa per i Nastri d’Argento dopo aver vinto il premio Siae alla Mostra del cinema di Venezia, fa parte del team come editore musicale. Bianca Luce Nera è il titolo della canzone di Extraliscio che sarà presentata al festival. Il 5 marzo sarà poi disponibile il doppio album E’ bello perdersi con il brano del festival, firmato da Sgarbi, Mariani e Pacifico, con ospite Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che è anche un noto fumettista. «Extraliscio – spiega Elisabetta Sgarbi – è un modo di pensare. Inoltre è una musica adatta a tante situazioni: che sia il teatro di Antonio Rezza o degli Omini, la poesia di Ermanno Cavazzoni, il fumetto e le animazioni di Davide Toffolo, il cinema di Pupi Avati che li ha voluti nella colonna sonora del film dedicato ai miei genitori. Un progetto culturale che ha visto l’incontro fra la tradizione del liscio e uno come Mariani che (parole di Amadeus) porta il liscio fuori di sé».

Ed è proprio Mirco Mariani a spiegare i gradi di nobiltà del progetto: «Io ho suonato tanti anni con Enrico Rava e se c’è un genere che ha una grande relazione con il jazz è proprio il liscio. C’è lo stesso rigore e la stessa propensione al virtuosismo da parte dei musicisti. La canzone è costruita su un ritmo di bajon con un pianoforte alla Talk Talk centrifugato con il liscio. E poi nella serata delle cover faremo Rosamunda insieme al musicista tedesco Peter Pilcher che per la prima volta in Italia suonerà il Trautonium, utilizzato da Paul Hindemith». «Il liscio a Sanremo – conclude Moreno“Il biondo“ Conficconi – è il risultato di una grande popolarità che il genere ha in tutta Italia. Quando suono il clarinetto, le mani vanno per conto loro, ma gli occhi vedono la gente che balla e si diverte. E tanti componenti dell’orchestra del festival vengono da quel mondo. L’Ariston sarà una grande balera».

Enrico Milli, musicista aretino di 45 anni, fa parte del progetto: «Suonavo e suono ancora con l’Orchestra Grande Evento di Moreno Conficconi -spiega Milli -. Quando è partita l’attività di Extraliscio, con l’innesto di Mirco Mariani e di altri musicisti, sono rimasto entusiasta. Seguivo Mariani nelle sue collaborazioni con Enrico Rava e Vinicio Capossela, oltre che nel suo gruppo Saluti da Saturno ed è bello collaborare con lui».

I suoi primi passi nella musica?

«Ho cominciato presto, a sei anni con la fisarmonica. Mi sono poi iscritto al conservatorio studiando la tromba, ma con la fisarmonica ho sempre continuato. A 11 anni suonavo da solo nei circoli portandomi le basi e mio padre aveva allestito anche un mezzo appositamente per portare l’attrezzatura»

Quando è arrivato il contatto con la musica da ballo?

»Nel 2002 sono stato chiamato da Armando Savini (noto per il brano Perché mi hai fatto innamorare? del 1968, ndr) e la sua orchestra, in cui sono rimasto nove anni. Nel frattempo mi sono diplomato al conservatorio in tromba, continuando però a frequentare le balere. Quindi nel 2011 sono passato all’orchestra di Moreno, che dal 2015 collabora con Mariani nel progetto Extraliscio, in cui sono stato coinvolto dal primo momento».

Si sente più a suo agio con la tromba o con la fisarmonica?

«Nasco come fisarmonicista, ma nel tempo ha sfruttato di più la tromba perché con Moreno c’era un altro solista di fisarmonica. Mi sento un po’ più legato alla tromba anche perché ho fatto esperienza diverse, anche la classica e musica d’insieme per strumenti a fiato. Con la fisarmonica sono legato più ai suoni della balera».

Veniamo a Extraliscio, come veniva accolto questo suono diverso dal solito?

«I giovani rispondevano molto bene ai nostri concerti. Suonavamo in luoghi dove la parola liscio era un tabù: locali di musica indie o dove si esibiva il già citato Capossela, tipo il Fuori Orario di Reggio Emilia in cui il liscio era impensabile che entrasse. Il pubblico giovane si divertiva, ballava e saltava e abbiamo capito che la strada era quella giusta. E oggi sono sempre con loro, tanto da essere stato chiamato a Sanremo».

Cosa ha pensato quando ha avuto la notizia?

«Il mio ricordo è legato a mia madre che durante Sanremo era fissa davanti al televisore. Salirò sul quel palco che vedevo sempre in tv».

Nella conferenza stampa di presentazione di Extraliscio a Sanremo, Moreno ha detto che durante le prove lui e il cantante Mauro Ferrara sono stati festeggiati dai tanti musicisti dell’orchestra che venivano dalla musica da ballo. E’ una palestra importante?

«Certo, a volte parlo con gruppi rock, che suonano al massimo un’ora e quaranta e spiego loro che un’orchestra da ballo inizia alle 21.30 e finisce alle 3 di notte. I musicisti dell’orchestra della Rai che ha ricordato prima, considerano Moreno e Mauro (ma anche il sassofonista Fiorenzo Tassinari) come dei miti».

Dopo Sanremo?

«Continuerò con i due progetti. Per quanto riguarda Extraliscio, devo citare il grande lavoro di Elisabetta Sgarbi, regista ed editrice musicale, che ci ha portato a raggiungere obiettivi importanti».

Michele Manzotti

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